Inflazione ad aprile al 6%, carrello della spesa ancora su e aumenta il prezzo del cibo
mercoledì 18 maggio 2022
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L’inflazione ad aprile aumenta del 6% su base annua, in rallentamento rispetto al mese precedente. La crescita dei prezzi del carrello della spesa si porta al 5,7%, dice l’Istat. I Consumatori denunciano la stangata sulle famiglie

L’inflazione ad aprile aumenta del 6% su base annua, in rallentamento rispetto al 6,5% del mese precedente (e alle stime preliminari a più 6,2%) e diminuisce dello 0,1% rispetto a marzo. Attenzione però al carrello della spesa che vede i prezzi sempre molto alti.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano e passano da +5,0% a +5,7%, dice l’Istat, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +6,5% a +5,8%).

Inflazione ad aprile e carrello della spesa

Il rallentamento dell’inflazione su base tendenziale, spiega l’Istat diffondendo i dati sull’inflazione di aprile, si deve prevalentemente ai prezzi degli energetici (la cui crescita passa da +50,9% di marzo a +39,5%) ed è imputabile sia alla componente regolamentata (da +94,6% a +64,3%) sia a quella non regolamentata (da +36,4% a +29,8%). Rallentano i prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +2,4%). Accelerano invece i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +1,0% a +5,1%) e quelli dei beni alimentari lavorati (da +3,9% a +5,0%).

Nel dettaglio, i prezzi dei beni alimentari accelerano e passano a più 6,1% sull’anno, più 1,3% sul mese. Rallentano, ma di poco, i prezzi degli Alimentari non lavorati (che passano da +8,0% a +7,8%; +0,8% su base mensile), a causa dei prezzi della Frutta fresca e refrigerata (da +8,2% a +7,7%; -0,9% la variazione mensile) e di quelli dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +17,8% a +12,0%; -0,4% sul mese).

L’andamento su base mensile e il lieve calo dipendono ancora dei prezzi dei beni energetici. Crescono però i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,8%), degli alimentari lavorati (+1,6%), degli alimentari non lavorati (+0,8%).

«La stima definitiva di aprile accentua il rallentamento dell’inflazione registrato dai dati preliminari – commenta l’Istat – Tale dinamica è imputabile per lo più all’inclusione del bonus energia (elettricità e gas) nel calcolo degli indici dei prezzi al consumo, resa possibile dalla disponibilità di stime sulla platea dei beneficiari (estesa dal primo aprile fino a comprendere circa 5 milioni di famiglie, 3 per il bonus elettricità e 2 per il bonus gas, con valenza retroattiva dal primo gennaio 2022). Le tensioni inflazionistiche continuano tuttavia a diffondersi ad altri comparti merceologici, quali i Beni durevoli e non durevoli, i Servizi relativi ai trasporti e gli Alimentari lavorati, con la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” che si porta a +5,7%».

Associazioni dei consumatori: quasi 500 euro in più solo per mangiare

Proprio il carrello della spesa e i rincari degli alimentari sono le voci che più preoccupano le associazioni dei consumatori. Solo per mangiare, si stima, una famiglia spende quasi 500 euro in più l’anno.

Il record dei prodotti alimentari significa che una famiglia, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +479 euro annui. Proprio il forte incremento dei listini nel comparto alimentare ha portato, secondo gli stessi dati Istat, ad una forte riduzione dei consumi alimentari da parte delle famiglie, che si sono ridotti del 6% rispetto al 2021.

Siamo in presenza di una emergenza che conferma tutte le denunce sui rincari dei listini lanciate nelle ultime settimane. Si teme che sui prezzi, oltre all’effetto Ucraina, si stiano registrando in Italia fenomeni speculativi che danneggiano in modo pesante le famiglie. Il Governo non può restare a guardare e, di fronte a questa situazione di crisi, deve adottare misure straordinarie, a partire da prezzi amministrati per i generi di prima necessità come gli alimentari di cui le famiglie non possono fare a meno.

 

 

Fonte HepConsumatori