Turismo delle feste, l’incertezza frena tutto. Occupato solo il 40% delle camere
martedì 21 dicembre 2021
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L’incertezza frena il turismo delle feste. Fra cancellazioni e prenotazioni rimaste al palo, saranno vuote 6 camere su 10. Va meglio solo per la montagna e le città d’arte. Analisi Assoturismo-Confesercenti

Fra cancellazioni e prenotazioni al palo, l’incertezza frena il turismo delle feste di Natale. E lascia vuote 6 camere su 10. C’è preoccupazione fra gli esercenti sull’andamento del turismo di fine anno perché, se è vero che c’è voglia di vacanza e di svago, c’è già la previsione netta di un calo di partenze per Capodanno. Mentre le strutture prevedono tassi di occupazione in media del 40%, con un andamento migliore in Centro Italia e nel Nord Ovest, nelle località di montagna e nelle città d’arte (e qui è evidente l’impatto della stagione).

L’incertezza frena il turismo delle feste

L’incertezza frena il turismo delle feste, dice Assoturismo Confesercenti sulla base di un’indagine realizzata dal  Centro Studi Turistici di Firenze.

«Le criticità emerse nell’ultimo periodo, a partire dalla ripresa dei contagi, si fanno sentire sull’industria turistica italiana – dice Assoturismo – E se per ora il fenomeno delle cancellazioni appare circoscritto, si segnala un forte rallentamento delle nuove richieste di servizi, soprattutto da parte della domanda straniera. Tanto che, ad oggi, nel periodo delle festività le strutture ricettive dovrebbero registrare un tasso di occupazione medio delle camere pari solo al 40%».

Complessivamente per le imprese del turismo le festività natalizie 2021/2022 saranno meno drammatiche delle precedenti, condizionate da restrizioni e lockdown di Capodanno, ma appaiono comunque deludenti rispetto alle attese iniziali. In base alle informazioni raccolte, si stima che saranno circa 14,6 milioni i pernottamenti nelle strutture ricettive italiane durante il periodo delle festività, contro i quasi 17 milioni che si registravano prima della pandemia.

Turisti italiani, mete di montagna e arte

Nelle strutture ricettive arriveranno quasi tutti connazionali. Maggioritaria sarà infatti la domanda italiana (85%), mentre le presenze degli stranieri rimangono al palo, con un totale di circa 2,2 milioni di pernottamenti, concentrati soprattutto nelle città d’arte e in montagna, in particolare nelle strutture alberghiere a 4/5 stelle. Il flusso nei giorni del Natale sarà il 25% di quello dell’intero periodo; tra Capodanno e l’Epifania si registrerà il rimanente 75%.

Per le strutture strutture alberghiere ed extralberghiere si stima un tasso di occupazione camere rispettivamente del 40,6% e del 39,4%. Gli andamenti, però, sono fortemente differenziati per tipologia di destinazione ed area geografica.

Sono proprio le aree di montagna ad avere le prospettive migliori: i tassi di occupazione delle località montane dovrebbero attestarsi al 60%, circa 20 punti sopra la media nazionale. Anche per le città d’arte e per le aree termali i tassi di occupazione dovrebbero registrare valori al di sopra della media italiana, rispettivamente il 49,6% e il 46%. Relativamente bene anche località dei laghi, con una saturazione delle camere disponibili stimata al 40,6%.

 

 

 

Fonte HelpConsumatori