In Italia lsolo il 2,4% delle case è assicurato contro le calamita naturali
lunedì 23 settembre 2019

calamita.pngL’Italia si trova in si trova in una condizione di “cronica sotto-assicurazione”, dice l’Ivass. Solo il 2,4% delle abitazioni è assicurato per le calamità naturali. Nel frattempo è arrivata la rivoluzione tecnologica

In Italia la cultura assicurativa èancora poco diffusa. La popolazione non percepisce più di tanto la necessità diassicurare se stessa, o i propri familiari, o la casa, di fronte allapossibilità di un rischio. E la “cronica sotto-assicurazione” dell’Italia è benevidente nel caso delle calamità naturali. Solo il 2,4% delle abitazioni èassicurato per le catastrofi.

 

È il panorama tracciato da FabioPanetta, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass(Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) al convegno “Obiettivoprotezione. La diffusione della cultura assicurativa in Italia e l’impattodell’innovazione tecnologica”.

Cultura assicurativa, alfabetizzazionefinanziaria e assicurativa in Italia sono ancora carenti e molto basse. Non èuna novità, considerati gli studi anche internazionali che lo dicono da tempo.Allo stesso tempo, ha un impatto ancora non del tutto esplorato la “rivoluzionetecnologica”, quella connessione continua che anche nel settore assicurativocambia le modalità di interazione fra aziende e clienti – via app e socialnetwork, gli strumenti ai quali sempre più spesso si rivolgeranno coloro che infuturo avranno bisogno di un’assicurazione.

 

«La tendenza dei clienti a “fare dasoli on-line” da un lato li espone, paradossalmente, a maggiori rischi, a volterendendoli solo in apparenza autonomi ma di fatto eterodiretti da emotivitàindotte e false informazioni, se non da vere e proprie truffe, in tal modoampliando, e non riducendo, i problemi di misselling. Dall’altro – spiega ilpresidente Ivass – accresce le esigenze di cultura assicurativa, protezioneinformatica, revisione dei processi di valutazione di adeguatezza e appropriatezza,ripensamento di modalità e contenuti dell’intermediazione».

 

Anche nel settore assicurativo staaumentando l’offerta di strumenti sempre connessi, come scatole nere e app, equesta è «una delle grandi porte di accesso al mondo dei Big Data».

Cultura assicurativa: poco diffusa

 

Il presidente dell’Ivass ricorda che laprotezione del consumatore si fonda su «tre pilastri: la qualità e latrasparenza, che consistono nel garantire prodotti semplici, chiari, adeguatialle esigenze dei clienti; la correttezza, che si basa sull’impostazione direlazioni con gli assicurati improntate al loro interesse; la confrontabilitàtra prodotti e la cultura assicurativa, essenziali per porre il consumatorenelle migliori condizioni per compiere scelte consapevoli».

 

Quando si parla di cultura assicurativa– significa «mettere il consumatore nelle migliori condizioni per compierescelte consapevoli» – il presidente Ivass sottolinea le difficoltà che siaffrontano: «nel nostro Paese, che pure vanta un posto di primo piano nellastoria della scienza assicurativa e della sua pratica, la cultura assicurativaè purtroppo ancora poco diffusa».

 

Spiega Panetta: «La maggior parte dellapopolazione italiana non percepisce il bisogno di assicurare sé stessa, ipropri beni o i propri congiunti. La definizione di “rischio”, inteso comepossibilità che si verifichi un evento futuro e incerto, la facoltà di copriretale rischio o, ancora, la presenza di una serie di strumenti che si possonoutilizzare per vivere con maggiore tranquillità, sono concetti ancora troppospesso estranei al modo di pensare dei cittadini. Si acquistano polizze r.c.auto perché obbligatorie, ma pochi mostrano propensione ad assicurarsi controinfortuni, anche domestici, malattie, o per l’arrivo della senilità, per idanni che la propria abitazione potrebbe subire in caso di catastrofi naturalio per il danno che può causare il proprio animale domestico. Come rispondere?L’esigenza prioritaria è informare e formare i cittadini sul concetto di“rischio”».

Catastrofi naturali: assicurate solo il2,4% delle case

 

Il presidente dell’Ivass fa l’esempiodelle diverse cifre che vengono investite per i giochi da un lato e per leassicurazioni dall’altro: nel 2018 gli italiani hanno speso 107 miliardi dieuro in giochi e lotterie legali; nel ramo danni non auto, 17 miliardi dipremi. Attira più la possibilità di una grande vincita, obiettivamente remota,che quella di evitare un rischio di fatto più concreto.

 

   E così l’Italia si trova in una condizione di “cronica sotto-assicurazione”che emerge anche dal confronto internazionale. A partire dalle calamitànaturali.

 

«Il caso delle catastrofi naturali èemblematico – spiega Panetta – L’Italia è nello stesso tempo il paese europeopiù esposto al rischio di terremoti e alluvioni e quello con la più alta quotadi ricchezza, oltre due terzi, investita in case e immobili. Ciò farebbepresupporre che fosse anche il paese con la più ampia diffusione di questo tipodi coperture, data l’elevata probabilità, soprattutto in più aree delCentro-Sud, di subire danni ingenti a un bene primario come l’abitazione. Nulladi tutto questo si riscontra sul nostro mercato assicurativo, dove appena il2,4 per cento delle abitazioni è coperto da rischi relativi a catastrofinaturali. Per di più, la diffusione territoriale delle polizze è inversamenteproporzionale all’esposizione al rischio».

Educazione assicurativa scarsa

 

Tutto questo si collega anche a unaltro tema: la scarsa educazione finanziaria e assicurativa degli italiani.

 

   «Sarà comunque difficile raggiungere l’obiettivo di innalzare il livellodi copertura assicurativa nel nostro Paese – aggiunge il presidente Ivass – senon migliorerà il livello di alfabetizzazione in materia finanziaria, oggiancora molto basso».

 

C’è poi il tema delle conoscenze piùspecificamente assicurative. L’Ivass ha avviato un progetto per sottoporre untest di alfabetizzazione assicurativa a un campione di italiani (unamisurazione che rappresenterebbe una prima volta a livello mondiale per progettidi questo tipo). E fra le iniziative in calendario, ci sarà la prima Giornatadell’educazione assicurativa il prossimo 9 ottobre, nell’ambito del mesededicato all’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale.

 

Fonte: HelpConsumatori