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GESTIONE PUBBLICA o privata dell’acqua: Adoc di Lodi risponde alle domande de Il Giorno PDF Stampa E-mail
venerdì 04 dicembre 2009
acqua.png«GESTIONE PUBBLICA o privata dell’acqua? Noi vorremo che ci fosse concorrenza». Massiliano Castellone, lodigiano, vicepresidente regionale dell’Adoc, commenta così la politica del Governo sul tema della gestione dell’acqua. Né a favore, né contrari, dunque, alla presenza dei privati nella gestione pubblica?
«I monopoli hanno sempre dato e ancora danno problemi. Un conto è dare a tutti la possibilità di entrare in gara e un conto è la privatizzazione tout court. Come associazione a difesa dei consumatori diciamo che l’importante è poter scegliere. Se, ad esempio, puoi scegliere tra tre ristoranti, li provi e poi vai dove trovi ciò che più ti soddisfa come prezzo e qualità. Se c’è solo un’unica mensa, l’utente non concorre al prezzo, mangia ciò che trova e se protesta non risolve nulla».
Secondo voi, dunque, non andrebbe bene neppure una gestione completamente pubblica, com’è stata prevista a Lodi?
«Il no-profit va bene. Il pubblico dà garanzie ma deve essere aperto all’utente e non comportarsi da monopolista, come accaduto in passato, che lo vezzeggia o lo malversa, magari con fatturazioni che non esistono, o altro. Deve esserci almeno una carta dei servizi che dia al cittadino la possibilità di conciliazione in caso di problemi e la trasparenza dei prezzi. Come Adoc abbiamo lavorato molto in questo senso con gestori di acqua, luce e gas. Il privato può essere più efficiente ma deve fare utili, alzando il prezzo oppure risparmiando sugli investimenti o sul personale. L’importante è dunque che il servizio venga impostato secondo criteri adeguati, che rispondano alle esigenze del cittadino-utente».
 

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