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Manovra 2023, energia e famiglie: ecco cosa c’è dentro PDF Stampa E-mail
martedì 22 novembre 2022
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il ddl con le misure della manovra 2023. Vale 35 miliardi, 21 vanno a misure contro il caro energia. Niente taglio dell’Iva su pane, latte e pasta. Giù Iva sui prodotti per l’infanzia e igiene femminile. Il tetto del contante salirà a 5 mila euro dal prossimo anno

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB). Il valore delle misure contenute nella manovra 2023 è di 35 miliardi di euro dei quali la maggioranza, 21 miliardi, va al finanziamento delle misure contro il caro energia. Non c’è invece il taglio dell’Iva su pane, latte e pasta, dei quali si è parlato nei giorni scorsi. Il provvedimento non è stato inserito in manovra. Scenderà invece al 5% l’Iva sui prodotti di prima necessità per l’infanzia, attualmente al 22%, e quella sugli assorbenti che ora è al 10%.

La manovra interviene sul tetto al contante: dal 1° gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante salirà da 1000 a 5 mila euro.

Manovra 2023 in breve

«La manovra – si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi – si basa su un approccio prudente e realista che tiene conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e allo stesso tempo sostenibile per la finanza pubblica, concentrando gran parte delle risorse disponibili sugli interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione».

In materia fiscale, la manovra estende la flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite Iva e si ampliano le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti, oltre a intervenire con una “tregua fiscale” per cittadini e imprese. Sul fronte delle pensioni, oltre alla conferma di “opzione donna” rivisitata e “Ape sociale”, si attua l’indicizzazione delle pensioni al 120% e si introduce per l’anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico, che permette di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi decide di restare al lavoro.

La manovra interviene sul reddito di cittadinanza.

«Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili – informa Palazzo Chigi – E’ inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua».

Manovra 2023 e misure contro il caro energia

Gran parte della manovra riguarda misure contro il caro energia. Le risorse destinate a questo ammontano a oltre 21 miliardi di euro.

«Nel dettaglio, confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%. Per il comparto sanità e per gli enti locali, compreso il trasporto pubblico locale, stanziati circa 3.1 miliardi».

“Pacchetto famiglia”

Una serie di misure riguarda il cosiddetto “pacchetto famiglia” che prevede l’innalzamento del limite Isee per il bonus sociale e alcuni interventi sull’Iva, ma non su tutti i generi di prima necessità.

Per le famiglie più fragili, informa il comunicato del Governo, viene confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro.

Le misure presentate contro l’inflazione prevedono la riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile. E “buoni spesa” da usare nei negozi aderenti per i redditi più bassi.

«Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila gestita dai comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di “buoni spesa” da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari».

L’assegno unico per le famiglie con 3 o più figli (610 milioni) per il 2023 sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli. Viene confermato l’assegno per i disabili.

Per le scuole paritarie è previsto il ripristino del contributo (70 mln) + trasporto disabili (24 mln).

 

 

 

 

Fonte HelpConsumatori

 

 

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