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Infanzia e Adolescenza, il Garante: “l’Italia deve assicurare speranza e futuro ai minori” PDF Stampa E-mail
venerdì 17 giugno 2022

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Sono cinque le emergenze secondo il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza: le crisi internazionali, la povertà, la salute mentale, la violenza e i rischi connessi all’ambiente digitale. Carla Garlatti ha presentato la “Relazione al Parlamento 2021”


 

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti ha presentato oggi la “Relazione al Parlamento 2021”, richiamando l’attenzione sulla necessità di tutelare i minori in un contesto caratterizzato da cinque emergenze principali: le crisi internazionali, la povertà, la salute mentale, la violenza e i rischi connessi all’ambiente digitale.

“Viviamo tempi di crisi: sanitaria, sociale e perfino bellica. Crisi che rappresentano uno stimolo a reagire alle difficoltà con una serie di risposte articolate e anche a rilanciare le politiche a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. Perché queste ultime siano efficaci è però necessario che tengano conto dei diritti dei minorenni. Ciò può accadere a condizione che si coinvolgano i minori di età nelle scelte che li riguardano, facendoli partecipare sia alla fase progettuale che a quella di monitoraggio e verifica”. È questo, in sintesi, l’appello lanciato oggi dal Garante.

Le attività del Garante per l’infanzia e l’adolescenza

Carla Garlatti ha presentato, dunque, il bilancio di un anno di lavoro alla guida dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

“La pandemia – ricorda il Garante – ha investito diritti fondamentali di bambini e ragazzi: a essere protetti, all’educazione e all’istruzione, al gioco e al tempo libero e alla salute. E questa situazione di precarietà si è aggiunta a criticità strutturali come la condizione di povertà di molte famiglie: a fine 2021 i minorenni in povertà assoluta erano un milione e 384 mila, quasi il tre% in più rispetto al 2019. A tutto ciò si è tentato di dare una risposta con l’avvio di una stagione di rinnovamento. Sono stati adottati il Pnrr, il Piano infanzia e il piano di azione italiano sulla Child Guarantee per i vulnerabili. Strumenti, nella cui elaborazione è intervenuta l’Autorità garante, che hanno riguardato – tra gli altri – asili nido, mense scolastiche, scuola, povertà educativa, pari opportunità e partecipazione dei minorenni”.

Da parte sua, l’Autorità garante ha avviato numerose iniziative. Tra queste – ricorda Garlatti – uno studio scientifico di tre anni, assieme a Istituto superiore sanità e in collaborazione con Ministero dell’istruzione, sulla salute, lo sviluppo e il benessere mentale dei minorenni.

“I primi risultati sono allarmanti – avverte Carla Garlatti – i problemi manifestatisi durante la pandemia rischiano di diventare cronici e diffondersi su larga scala. Parliamo di disturbi del comportamento alimentare, ideazione suicidaria (tentato suicidio e suicidio), autolesionismo, alterazioni del ritmo sonno-veglia e ritiro sociale. Ha destato preoccupazione, inoltre, l’aumento delle richieste d’aiuto per l’uso di sostanze psicoattive, cannabinoidi e alcool, mentre i minori migranti non accompagnati hanno manifestato difficoltà nella gestione dell’isolamento e della quarantena nelle strutture di accoglienza”.

Istruzione e dispersione scolastica

Di fronte al fenomeno della dispersione scolastica, poi, l’Autorità ha avviato un’indagine che ha portato a raccomandazioni rivolte a istituzioni, parti sociali, terzo settore e ordini professionali. “Tra le tante iniziative che occorre adottare – aggiunge Garlatti – ho rilanciato la proposta di istituire in Italia aree di educazione prioritaria nelle zone a più alto rischio. Occorre, inoltre, concentrare risorse per rendere eccellenti le scuole e i servizi frequentati dai bambini in situazione di vulnerabilità. Alle famiglie fragili, infine, vanno offerti interventi su misura da parte di un’équipe multidisciplinare”.

 

Un’altra delle proposte dell’Agia riguarda l’istituzione, nell’ambito del sistema pubblico, di un servizio di psicologia scolastica. “Bisogna poi assicurare il conseguimento del diploma di scuola secondaria di primo grado a chi ha più di 16 anni e ne è privo e il rispetto dell’obbligo scolastico per alunni particolarmente svantaggiati, come minori stranieri non accompagnati, rom, sinti e caminanti. Garantire a questi ultimi la possibilità di frequentare un percorso di studi rappresenta un’opportunità per uscire da un contesto sociale marginale”.

L’Autorità ha rilanciato, inoltre, la necessità di investire su un forte rinnovamento della didattica e degli stili di insegnamento, sull’aumento del numero delle scuole a tempo pieno, sulla promozione di ambienti informali di apprendimento e aggregazione. “Idee queste che sono emerse anche in occasione della consultazione pubblica ‘La scuola che vorrei’, che ho promosso tra 10 mila studenti italiani e i cui risultati ho appena portato al Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi – dice Garlatti. – I ragazzi hanno chiesto anche un maggior dialogo con gli insegnanti, la ridefinizione del piano degli studi con materie a scelta, oltre che apertura e integrazione della scuola con il territorio”.

“Per promuovere la partecipazione dei minorenni – conclude Garlatti – ho lanciato un Manifesto in cinque punti, realizzabili da subito, con il quale ho invitato le istituzioni a coinvolgere bambini e ragazzi in ogni decisione che li riguardi, dandone conto pubblicamente; a introdurre una legge di sistema in materia; a mettere a disposizione una piattaforma pubblica online di consultazione; a introdurre la partecipazione nell’insegnamento dell’educazione civica e, infine, a istituire una giornata nazionale”.

 

 

 

Fonte HelpConsumatori

 

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