Plastic e sugar tax: favorevoli 6 italiani su 10. Pronti a cambiare abitudini |
mercoledì 04 dicembre 2019 | |
Secondo il sondaggio di Facile.it il 70% ritiene sia giusto disincentivare l’uso di prodotti potenzialmente dannosi per ambiente e salute Plastic tax esugar tax sono diventate lo spauracchio della Manovra fiscale. La propostadella loro introduzione ha fatto molto discutere e ha lasciato una scia dipolemiche che non accenna calare. Tuttavia, gliitaliani non sembrano così spaventati dall’introduzione della tassa sullaplastica e sullo zucchero tanto che il 61,3% degli intervistati, pari a circa26,9 milioni di individui, è d’accordo con almeno una di esse. Lo rilevaun’indagine di Facile.it secondo la quale, il 41,1% è a favoredell’introduzione di entrambe le tasse, il 13,6% della sola plastic tax, il6,6% della sola sugar tax. Il contraltaredella faccenda è rappresentato dai circa 12 milioni di cittadini italiani chesi rifiutano categoricamente di pagare un sovrapprezzo per la plastica e lozucchero nelle bevande. Le ragioni delsì e del no Disincentivarecon una tassa la produzione e l’uso di prodotti potenzialmente dannosi perl’ambiente e la salute è considerata una valida soluzione dal 70,1% dellapopolazione. Questa motivazione è sostenuta maggiormente dalle donne (74,9%contro il 65,2% del campione maschile) e dai giovani (82,6% tra i rispondenticon età compresa tra i 25 e i 34 anni). Il 50,1% dichi si è pronunciato a favore dei provvedimenti allo studio del Governo ritieneche le nuove tasse possano davvero far cambiare il comportamento dei cittadini. Per il 39,4%,infine, la tassa potrebbe far cambiare il comportamento delle aziende cheproducono tali prodotti. Tra gliitaliani contrari, invece, il 58,9% ritiene sia solo un modo per fare cassa,mentre il 34,6%, pur condividendo il principio di disincentivare la produzionee l’uso di prodotti dannosi, non crede sia questo il modo corretto perraggiungere l’obiettivo. Nel complesso,sono circa 31 milioni i consumatori disposti a modificare le proprie abitudinidi acquisto. Se guardiamoalla sola plastic tax, quasi 8 rispondenti su 10 hanno detto di essereintenzionati a ridurre, se non eliminare, l’acquisto dei prodotti colpiti dairincari (77,9%), suddivisi tra coloro disposti a cambiare abitudini d’acquistoperché consapevoli che si tratti di prodotti dannosi per l’ambiente (44,2%) ecoloro che lo farebbero solo per risparmiare (33,7%). Sono invece 4,4 milionigli italiani che dichiarano di essere disposti a continuare ad acquistare taliprodotti anche in caso di aumenti (10,2%). Puntandol’attenzione sulla sola sugar tax, il quadro complessivo non varia di molto; il47% dei rispondenti ha affermato di essere disposto a ridurre, o addiritturasmettere di comprare i prodotti colpiti dai rincari per ragioni di salute. Fonte: HelpConsumatori |