Scatta l’Ecotassa, Associazioni indignate: ancora mani in tasca alle famiglie
lunedì 04 marzo 2019

ecotassa0303.jpgAlvia oggi la nuova normativa sull’Ecobonus e l’Ecomalus sull’acquisto di autonuove, in base alla quantità di CO2 emessa dalla vettura: un sovrapprezzo chesi applicherà ai veicoli che superano una certa soglia di emissioni di Co2, eche raggiungerà i 2.500 euro ad autoveicolo.

Le associazioni dei consumatori non cistanno e definiscono la tassa “ingiusta perché colpisce una sola categoria diutenti, ossia gli automobilisti, e va ad aggravare la lunga lista di imposte acarico di chi possiede una autovettura”. Lo dice il Codacons che sottolineacome “Con tale misura il Governo attinge dalle tasche delle famiglie medie chescelgono auto normalissime e i lavoratori che, per la propria attività, hannobisogno di piccoli furgoncini”, afferma il presidente dell’associazione, CarloRienzi.


 


Per Adoc l’incentivo non è sufficientead aumentare la capacità di acquisto di vetture non inquinanti da parte deiconsumatori che, al contrario, rischiano seriamente di venire penalizzatieccessivamente dall’applicazione dell’ecotassa.


 


“Riteniamo che l’Ecobonus si riveli unflop, inefficace sia in termini di rinnovamento del parco vetture sia intermini di contrasto all’inquinamento”, dichiara Roberto Tascini, presidentedell’Adoc. “Gli incentivi proposti non riusciranno a far abbassaresensibilmente i costi per l’acquisto di auto elettriche o ibride”.


 


Mediamente un’auto PHEV costa 10.000euro in più dello stesso modello a benzina e per un’auto elettrica non siscende da un minimo di 32-35.000 euro. Costi inaccessibili per la quasitotalità dei consumatori. “A nostro avviso”, suggerisce l’associazione, “lamisura fiscale più efficace, più equa e più lungimirante è quelladell’eliminazione dell’Iva sull’acquisto di auto elettriche o ibride plug-in”.


 


L’attuale formulazione gli incentivi,poi, non prevede alcun discrimine in base al reddito e al potere d’acquistodell’acquirente. Questo comporta che chi è in grado di poter acquistare un SUVibrido plug-in da un costo superiore a 40.000 euro potrà facilmenteavvantaggiarsi dell’incentivo mentre un semplice lavoratore di una famiglia a medioreddito, con potere d’acquisto contenuto, avrà molte più difficoltà adutilizzare il bonus.


 


Sul lato dell’offerta, inoltre, le caseproduttrici non sono pronte a soddisfare le richieste. Oggi il numero di autoacquistabili con incentivi sarebbe inferiore al 10% dell’intera offerta. Troppopoche per bilanciare la domanda attuale. Similarmente, anche l’offerta dimodelli ibridi/elettrici nei noleggi a lungo termine è attualmente limitata e icosti rimangono mediamente più alti del 20% rispetto allo stesso modello conalimentazione benzina o diesel.


 


Sul lato emissioni e inquinamento vaanche considerato un aspetto fondamentale: le emissioni dipendono da quantichilometri si percorrono. Sarà più inquinante chi con un’auto ibrida plug-incon emissioni pari a 90g di CO2/km percorre 30.000 km in un anno o chi, conun’auto a benzina Euro 6 ne percorre meno di 5.000?


 


“Prevedere un malus all’acquisto,esclusivamente basato sulle emissioni di CO2 da “listino” a nostro avviso èiniquo e discriminante. E non risolve affatto il problema dell’inquinamento”.