Sanità, Commissione Ue: condividere i dati sanitari elettronici per avere assistenza in tutta Europa
giovedì 07 febbraio 2019

fascicolosanitario0602.jpgCondividere la propria cartella clinicaelettronica in ogni paese europeo. Può servire in situazione di emergenza: siha un incidente durante un viaggio in Europa, ci si sente male, e i medicipossono conoscere subito eventuali patologie croniche o allergie ai farmaci.

È con questoobiettivo che la Commissione europea ha presentato oggi una serie diraccomandazioni per creare un sistema sicuro che permetta ai cittadini di avereaccesso ai propri documenti sanitari elettronici in tutti gli Stati Ue. Accessoai dati sanitari più sicuro, dunque, e più facile.


 


“Nell’ambitodegli sforzi volti a fornire ai cittadini dell’UE un accesso a servizi digitalisicuri e di alta qualità, l’iniziativa odierna aiuterà i pazienti a riceverecure ovunque si trovino nell’UE, anche in situazioni di emergenza”, promette laCommissaria responsabile per l’Economia e la società digitali Mariya Gabriel.


 


Oggi lapossibilità dei cittadini europei di avere accesso alla documentazione clinicaelettronica in tutta la Ue cambia da un paese all’altro. “Mentre alcunicittadini possono accedere a parte delle proprie cartelle cliniche elettronichea livello nazionale o transfrontaliero, per molti altri l’accesso digitale aquesti dati è nullo o limitato – dice Bruxelles – Per questo motivo laCommissione formula oggi alcune raccomandazioni che ne agevoleranno l’accessotransfrontaliero sicuro, nel pieno rispetto del regolamento generale sullaprotezione dei dati”. Qualche esperienza di rilievo c’è già. Dallo scorso 21gennaio i cittadini finlandesi possono acquistare medicinali in Estoniautilizzando le proprie prescrizioni elettroniche e i medici lussemburghesisaranno presto in grado di consultare i profili sanitari sintetici dei pazienticechi.


 


La Commissioneeuropea, nella sua raccomandazione, propone agli Stati di estenderecollaborazione e comunicazioni alle analisi di laboratorio, alle lettere didimissione ospedaliera, alla diagnostica per immagini e referti. “L’iniziativagetta al contempo le basi per lo sviluppo di specifiche tecniche da utilizzarenello scambio delle cartelle elettroniche caso per caso”.


 


SostieneAndrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale: “Lepersone chiedono di poter accedere online ai propri dati sanitari in modosicuro e completo, ovunque si trovino. I professionisti sanitari necessitano dicartelle cliniche affidabili per poter prestare cure migliori e in modo piùtempestivo. I nostri sistemi sanitari necessitano delle migliori risorse perpoter offrire la migliore assistenza personalizzata. Insieme dobbiamoaccelerare il passo e sviluppare uno scambio sicuro delle cartelle clinicheelettroniche in tutta l’UE. Ciò migliorerà la vita dei cittadini e aiuterà gliinnovatori a ideare la prossima generazione di soluzioni digitali e cure mediche.”


 


Accedere allapropria cartella clinica può dare vantaggi evidenti. In caso di incidentedurante un viaggio in Europa, ad esempio, garantisce accesso immediato deimedici alle informazioni sul paziente, ad esempio dati su eventuali patologiecroniche, allergie o intolleranze a determinati farmaci. E questo può renderepiù tempestive le cure. Si può avere una migliore qualità e garanzia dicontinuità dell’assistenza prestata ai cittadini che si spostano all’internodell’Unione europea. Senza contare i vantaggi per la ricerca medica davanti asfide come le malattie croniche o neurodegenerative, agevolando la condivisionedei dati – dietro consenso del cittadino. Condividere i dati sanitari, come gliultimi esami di laboratorio fatti da un paziente, può inoltre permettere dirisparmiare tempo e ridurre i costi perché un ospedale di un altro Stato nondovrà ripetere quegli stessi esami.


 


Dice VytenisAndriukaitis, Commissario responsabile per la Salute e la sicurezza alimentare:“Quanti di noi, durante un viaggio o magari al momento di trasferirsi in unaltro Stato membro, avrebbero voluto poter accedere ai propri dati medici percondividerli con un medico in loco? Tra l’altro la possibilità di condividerein modo sicuro le informazioni mediche con i medici all’estero potrebbe nonsolo migliorare in modo sostanziale la qualità dell’assistenza che riceviamo maanche produrre effetti positivi sui bilanci sanitari. Sarebbero infatti moltopiù rari i casi in cui si devono ripetere costose analisi mediche, come esamidi laboratorio o diagnostica per immagini.”


 


Quali leprossime tappe? Fra Commissione e Stati verrà avviato un coordinamento perraccogliere le osservazioni di professionisti sanitari e di rappresentanti deipazienti sia a livello della Ue che nazionale.