Saldi al via il 5 gennaio. Consumatori: niente corsa allo shopping e rischio flop |
lunedì 07 gennaio 2019 | |
Davvero è tempo di saldi? La domandanasce non tanto dall’avvio delle vendite di fine stagione, quasi tutte ainastri di partenza sabato 5 gennaio, con la possibilità di destinare agliacquisti l’intero fine settimana, quanto dall’assetto dei consumi che frapromozioni ripetute durante l’anno, Black Friday e soprattutto aumentodell’e-commerce, sembrano non premiare più queste iniziative. Almeno questal’impressione delle associazioni dei consumatori, che si aspettano saldi sempremeno attraenti (Adoc) e paventano un vero e proprio flop (Codacons).
Quale sarà ilbudget a disposizione dei saldi invernali? Secondo l’Adoc la spesa media nonsarà superiore a 165 euro a famiglia, con saldi sempre meno attraenti causapromozioni legate al Black Friday e alla diffusione dell’e-commerce e senzacontare l’impossibilità delle famiglie di destinare grandi cifre alle speseextra. Spiega Roberto Tascini, presidente Adoc: “La spesa delle famiglie per isaldi non supererà i 165 euro di media, secondo le nostre previsioni. Oggi ilrito dell’acquisto a saldo è fortemente depotenziato, a causa di una pluralitàdi motivi. Da una parte la combinazione tra redditi bassi e spese primarie eirrinunciabili elevate, come quelle sostenute per alimentazione, casa,trasporti e tasse, non permette alle famiglie italiane di destinare grossecifre alle spese extra come i saldi. Dall’altra l’avvio dei saldi subito dopole festività natalizie, la contemporanea diffusione del rito del Black Friday ela crescita costante dell’e-commerce limitano ulteriormente la corsa ai saldi.Dato che online è sempre possibile approfittare di sconti e offerte, in mediadel 10-15%, i consumatori preferiscono diluire la spesa per il vestiariodurante l’anno, piuttosto che concentrarla in un determinato periodo”.
Da quil’interrogativo sulla “attualità” delle vendite in saldo. Prosegue Tascini:“Continuiamo a chiederci se ormai abbia ancora un senso, anche per inegozianti, mantenere l’attuale configurazione dei saldi e non piuttostoliberalizzarli e mantenerli attivi tutto l’anno. Una soluzione che a nostroavviso offrirebbe un vantaggio sia per i consumatori che per i commercianti eche darebbe fiato ai negozi fisici, sempre più in difficoltà.”
Anche ilCentro ricerche consumi e ambiente prevede una “stagnazione dei consumi” per isaldi invernali 2019 e parla di un 40% di famiglie che farà acquisti, con unaspesa media stimata in circa 180 euro a famiglia e un aumento dell’1% in linea col tasso di inflazione.
Per ilCodacons non ci sono dubbi: i saldi di quest’anno si riveleranno un flop per levendite, perché si tratta di sconti di fine stagione ritenuti “sempre piùinutili e obsoleti”. Le vendite al via il 5 gennaio, dice il Codacons, sonodestinate a registrare un nuovo calo, in linea con una tendenza consolidatanegli ultimi anni. “I saldi invernali non basteranno a risollevare le sorti delcommercio – commenta il presidente Codacons Carlo Rienzi – Gli acquisti duranteil periodo di sconti, infatti, faranno registrare anche nel 2019 una pesanteflessione, pari a circa il -7% su anno e una spesa media a famiglia che scendea quota 157 euro. Questo perché da un lato la data di partenza delle promozionial termine delle feste natalizie e di Capodanno è assolutamente inadeguata,avendo le famiglie già svuotato i portafogli tra regali e spese alimentari; insecondo luogo i consumatori hanno modificato profondamente le proprieabitudini, spostando gli acquisti verso l’e-commerce che registra crescitedelle vendite a due cifre e che può godere di sconti liberi tutto l’anno”.
Per Rienzi,dunque, “in tale contesto i saldi di fine stagione appaiono inutili e obsoleti e andrebbero eliminati deltutto, per fare posto sia a iniziative come il “Black Friday” che registrano ilgrande favore dei consumatori, sia alla liberalizzazione degli sconti,lasciando agli esercenti la facoltà di scegliere quando e come scontare lapropria merce”. |