Big Data, la UE a tutela dei dati personali, in Italia con Registro Universale dei Consensi si ricon
martedì 12 settembre 2017
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Tutti i nostri dati personali rappresentano per le aziende una vera e propria miniera d’oro ma su di essi non abbiamo, ad oggi, alcun controllo. E l’Unione Europea, a tal proposito, intende porre un rimedio, attraverso il Regolamento UE 2016/679 sulla protezione dei dati personali che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio 2018.

“Un Regolamento, quello dell’Unione Europea, che si pone l’obiettivo di ridare controllo ai consumatori sui propri dati personali, alla pari da quanto noi proposto con il Registro Universale dei Consensi – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – la UE intende fornire un migliore accesso ai propri dati, comprese maggiori informazioni su come questi vengano elaborati, un più chiaro diritto alla cancellazione e il diritto di sapere se i propri dati personali sono stati violati. Tre obiettivi fondamentali, che condividiamo. E che abbiamo già proposto con il Registro Universale dei Consensi. Ricordiamo, infatti, che è stato presentato al Senato il DDL Fissore-Consumatori (n°2820), recante disposizioni per l’istituzione del Registro Universale dei Consensi (RUC), su iniziativa di Adoc e Rete Consumatori Italia (Assoutenti, Casa del Consumatore e Codici). La proposta, presentata dalla Sen. Elena Fissore (PD) in collaborazione con le Associazioni consumatori citate, mira proprio a ripristinare un’effettiva tutela della privacy. Con l’istituzione del Registro Universale dei Consensi, l’Italia sarebbe il primo Paese al mondo ad introdurre un database istituzionale con l’elenco di tutti i trattamenti dei dati personali dei cittadini raccolti dalle imprese per finalità di marketing. I consumatori potranno invece accedere a tutti i trattamenti attivi ed esercitare selettivamente, su propria scelta e in qualunque momento, la revoca del consenso. Il cittadino potrà conoscere – di fatto – quali siano i soggetti a cui, nel tempo, abbia concesso tale diritto e verificare con facilità se le telefonate, le email, gli sms e tutte le sollecitazioni commerciali pervenute da sconosciuti siano legittime o illegittime. Il cittadino riconquisterebbe così il suo diritto al consenso, mentre le imprese ritroverebbero lo spazio per un mercato più libero, sano e concorrenziale. Una riforma ad alto impatto etico e sociale, che restituisce a tutti dignità, tutele ed opportunità.