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INFLAZIONE: finalmente Istat si accorge dei rincari nel settore scuola, per Adoc in rialzo i costi d PDF Stampa E-mail
martedì 06 ottobre 2009
libribis.jpgSecondo le stime provvisorie dell'Istat a settembre sono in rincaro i costi dei libri scolastici e della cartoleria. Confermati i dati dell'Adoc, secondo cui in media i prezzi dei testi sono saliti dell'11%. "Finalmente l'Istat si accorge dei rincari dell'istruzione, confermando i dati dell'Adoc - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - secondo le nostre stime, mediamente i prezzi dei testi scolastici sono aumentati dell'11%. La spesa media per il primo anno di liceo è di 335 euro, il 14,3% in più del tetto medio fissato. Per gli istituti tecnici la spesa media sarà superiore del 10,9% al tetto fissato, per quelli professionali del 9,2%. Per quanto riguarda le scuole medie, il primo anno costerà in media 310 euro, l'8,3% in più di quanto previsto dal Ministero. Crediamo che siano necessari maggiori verifiche e controlli da parte delle istituzioni scolastiche sui tetti di spesa, incrementare l'affitto ed  il comodato d'uso dei libri di testo da parte delle scuole e agevolare in tutte le forme possibile lo scambio e la vendita dei libri usati. La spesa per i libri assorbe circa il 40% dello stipendio medio mensile di un genitore, una cifra importante in un momento di crisi come questo. Anche il settore cartoleria in rialzo. Per l'Adoc un kit completo costa l'1,6% in più dello scorso anno".Per Adoc, inoltre, è grave che, nonostante il calo dei carburanti registrato a settembre, il prezzo degli alimentari continui a crescere."E' paradossale che nel settore alimentari si registri un nuovo aumento dei prezzi - continua Pileri - nonostante il calo dei carburanti e della domanda. La speculazione sui beni alimentari crea un ingente danno economico all'intera collettività, con ripercussioni sui consumi, sulle famiglie, sull'occupazione e sull'industria. E' necessario e urgente un taglio dei prezzi di almeno il 20%, l'unica ricetta concreta per ridare ossigeno alle famiglie e rilanciare i consumi. E' paradossale che, nonostante il calo dei consumi degli alimentari, i prezzi di questi ultimi continuino a crescere. L'esempio è il pane: il prezzo alla produzione è sceso del 30%, ma i prezzi sono cresciuti mediamente dell'1%. Quando invece sarebbero dovuti calare del 15%. Lo stesso dicasi per altri alimenti, dal latte alla frutta e verdura. Questa speculazione è un bubbone economico molto pericoloso, che va assolutamente debellato."
 

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