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TURISMO: Adoc, giusto accollare le spese di soccorso a viaggiatori nei Paesi a rischio PDF Stampa E-mail
lunedì 09 marzo 2009
turisti.jpgApprezzamento dell'Adoc per la proposta lanciata dal presidente del Copasir Rutelli di non far gravare sui contribuenti i costi sostenuti per le spese di soccorso dei viaggiatori nei Paesi a rischio, ma di addebitarli direttamente ai turisti soccorsi. "E' giusta la proposta di accollare le spese di soccorso direttamente ai viaggiatori che si sono recati nei Paesi a rischio - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - escludendo, però, coloro che sono partiti prima che il Paese di destinazione fosse stato dichiarato pericoloso. Inoltre, se è giusto addebitare i costi per chi va nei paesi a rischio lo è parimenti prevedere la possibilità di rinuncia per chi aveva prenotato in aree che a rischio lo sono diventate, con diritto al rimborso totale senza penali e franchigie. E se il rimborso non fosse automatico, chiediamo che vengano previste penali pesantissime per i tour operator o i vettori inadempienti. I Paesi e le aeree a rischio devono essere solo quelli esplicitamente indicati come tali dal Ministero degli Esteri in elenco pubblico. Elenco per cui va garantito l'aggiornamento immediato. Per queste mete crediamo sia necessario che i tour operator adottino obbligatoriamente un'assicurazione a copertura dei rischi. Inoltre deve essere realizzata un'adeguata campagna informativa al riguardo e migliorata l'efficienza dei call center dell'unità di crisi della Farnesina in merito alle informazioni sui Paesi. Chiediamo infine che venga istituito un fondo destinato a coprire le spese di chi non dispone di sufficiente liquidità".L'Adoc ricorda, infine, che è legittimo chiedere il cambio o il rinvio del viaggio verso Paesi a rischio."In caso di rinuncia al viaggio non si dovrà pagare alcuna penale - continua Pileri - dato che, secondo il Codice del Consumo, in presenza di emergenza sanitaria, politica, eventi naturali e, infine, di instabilità dovuta ad atti terroristici, i consumatori hanno diritto di recedere dal contratto senza preavviso, allorché la vacanza consista nel soggiorno in uno dei Paesi o in una delle località incluse nella lista del Ministero degli Esteri, senza alcuna decurtazione a titolo di penale. Per ciò che riguarda i casi di situazioni di emergenza insorta durante la permanenza dei turisti nei luoghi di vacanza, è previsto un apposito Fondo di garanzia a tutela dei diritti dei consumatori che fornisce una immediata disponibilità economica in caso di rientro forzato dei turisti da Paesi extracomunitari, in situazioni di emergenza, imputabili o meno al comportamento dell'organizzatore". 
 

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