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Registro pubblico delle opposizioni, se il freno al telemarketing funziona solo un po’ (e per pochi) PDF Stampa E-mail
lunedì 14 novembre 2022
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Solo una minoranza di consumatori che si è iscritta al Registro pubblico delle opposizioni segnala che le telefonate di telemarketing sono sparite.

Registro pubblico delle opposizioni, abbiamo un problema. Solo una minoranza dei consumatori che si è iscritta al Registro segnala che le telefonate di telemarketing sono sparite, il 10% circa. Oltre un quarto degli intervistati dice invece che non sono affatto diminuite. Nonostante a oggi ci siano stati 3,4 milioni di iscrizioni, il nuovo Registro pubblico delle opposizioni si sta rivelando “un flop”.

Registro pubblico delle opposizioni, al via il 27 luglio

Il nuovo Registro pubblico delle opposizioni è partito lo scorso 27 luglio, è esteso a tutti i numeri telefonici nazionali, fissi e cellulari, e permette al cittadino di opporsi alle chiamate di telemarketing indesiderato. L’iscrizione annulla anche i consensi rilasciati in precedenza, tranne quelli con i gestori delle utenze e quelli che saranno autorizzati dopo l’iscrizione. Con il nuovo servizio l’operatore deve consultare il registro mensilmente e comunque prima di svolgere le campagne pubblicitarie al telefono.

Il nuovo strumento è arrivato con grande ritardo – dopo oltre quattro anni dall’entrata in vigore della norma che prevedeva l’iscrizione anche dei numeri cellulari. E le associazioni dei consumatori da subito hanno sollevato il dubbio che non sarebbe stato affatto facile far rispettare la promessa, quella di non ricevere più telefonate promozionali e di telemarketing indesiderate.

Di certo c’è anche che il meccanismo non facilita l’opzione, perché bisogna attivamente iscriversi per tirarsi fuori dal telemarketing e per non ricevere chiamate indesiderate, e questo già esclude i cittadini e consumatori che non si iscrivono perché poco informati o poco digitali.

Per le associazioni dei consumatori, allora, nonostante le numerose iscrizioni «il nuovo Registro pubblico delle Opposizioni si rivela un flop, e finisce all’attenzione del Garante per la Privacy, dell’Antitrust e della Procura di Roma».

Dopo le segnalazioni di cittadini che, nonostante l’iscrizione, continuano a ricevere telefonate commerciali dai call center, sono stati coinvolti il Garante Privacy e l’Antitrust. Circa il 60% degli utenti iscritti al Registro continua a essere bersagliato da chiamate di operatori che offrono servizi e contratti. Il 40% circa delle telefonate commerciali ricevute dagli utenti propone contratti di forniture per luce e gas, mentre il 32% è legato al mondo della telefonia; il 28% riguarda trading e investimenti. La denuncia riguarda anche un aumento delle chiamate provenienti da sistemi automatizzati. Al Garante Privacy si chiede di indagare sul mancato rispetto del Codice della Privacy e all’Antitrust si chiede di avviare un’istruttoria con l’ipotesi di pratica commerciale scorretta.

Le telefonate sono sparite solo per un consumatore su dieci

All’inizio i call center abusivi, esteri o comunque irrispettosi delle leggi, temendo sanzioni, sono stati cauti nel fare chiamate indesiderate, ora, dopo 3 mesi in cui tutti i trasgressori sono rimasti impuniti, hanno deciso di tornare alla carica, infischiandosene di consultare gli elenchi e di chi ha cancellato tutti i precedenti consensi iscrivendosi al nuovo Registro.

Dopo l’iscrizione al registro delle opposizioni, le telefonate sono “sparite” solo per il 10,1% dei partecipanti alla ricerca; sono invece diminuite per il 56,9% (per il 35,4% sono diminuite solo un po’, per il 21,5% parecchio). Se per il 67% degli intervistati c’è stato un passo avanti rispetto al passato, è decisamente rilevante e  “preoccupante” che per il 25,3% le telefonate non siano scese e per il 7,6% siano persino aumentate, opzione che non era emersa nell’indagine precedente.

Se si considera che le leggi in vigore non dovrebbero essere un optional, è intollerabile che solo per il 10,1% dei consumatori la normativa sia effettivamente rispettata. Urge che il nuovo Parlamento introduca un indennizzo automatico per ogni telefonata molesta ricevuta da chi si è iscritto al Registro, e che le sanzioni diventino davvero dissuasive.

Come si segnalano i trasgressori?

E’ nostro diritto sapere dove è stato reperito il nostro numero (cioè il soggetto a cui abbiamo ceduto i dati per usi pubblicitari). L’operatore del call center deve rispondere adeguatamente e se gli viene chiesto di cancellarci, lo deve fare.

Il nostro consenso può essere revocato esercitando il diritto di opposizione e presentando un’istanza al titolare del trattamento dei dati, chiedendo di essere cancellati, oppure iscrivendosi al nuovo Registro.

Se non cancellano i vostri dati potete fare una segnalazione al Garante della Privacy.

Se vi siete iscritti al nuovo Registro delle opposizioni e vi chiamano lo stesso, dovete interrompere il discorsetto dell’operatore e chiedere il nome della società per conto della quale vi sta chiamando e il prodotto che intende vendervi.

Solo dopo aver acquisito questi dati, fate presente che siete iscritti al Registro delle opposizioni e che quindi non potevano chiamarvi.

Fate una segnalazione al Garante della privacy compilando l’apposito modulo dove è utile indicare 5 cose: Giorno della chiamata; Ora della chiamata; Numero del chiamante se non anonimo; Società che ha effettuato la chiamata; Prodotto offerto con la telefonata.

 

 

 

 

Fonte HelpConsumatori

 

 

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