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Il caro carburanti corre PDF Stampa E-mail
mercoledì 27 ottobre 2021
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Il caro carburanti continua senza sosta. Le associazioni dei consumatori denunciano l’impatto sui prezzi al dettaglio, prezzi stellari che non si vedevano da anni e temono effetti devastanti sui consumi e sul Natale

Il caro carburanti corre e diventa cronaca quotidiana. E promessa di stangata e “caro” Natale. Secondo i dati settimanali del Ministero della Transizione ecologica, i prezzi dei carburanti salgono ancora e si attestano, in modalità self service, a 1,746 euro al litro per la benzina, a 1,608 euro per il gasolio e a 0,826 euro per il Gpl.

Secondo Staffetta Quotidiana il metano sta a 1,626 euro/kg. I prezzi sulle autostrade, sempre secondo Staffetta, segnalano in media benzina self service 1,835 euro/litro (servito 2,043), gasolio self service 1,714 euro/litro (servito 1,950), Gpl 0,918 euro/litro, metano 1,864 euro/kg.

Le associazioni dei consumatori continuano a denunciare i rischi del caro carburanti sui prezzi al dettaglio, col movimento al rialzo anche dei beni di prima necessità e con i consumi di Natale alle porte, che rischiano di rimanere al palo. Le ripercussioni del caro carburanti sui bilanci delle famiglie superano i 400 euro l’anno di spesa in più. Una stangata da diversi punti di vista.

Escalation senza sosta

Dall’inizio dell’anno la benzina ha subito un rincaro alla pompa del +21,1%, il gasolio del 21,8%, con una maggiore spesa per un pieno pari a +15,2 euro per un’auto a benzina, +14,4 euro per una vettura diesel. Rispetto a un anno fa, il 2020, oggi la verde costa il 25,8% in più e il diesel è aumentato del 27,7%. In un anno un pieno di benzina costa quasi 18 euro in più e uno di gasolio quasi 17,50 euro in più.

L’escalation senza sosta dei carburanti aggrava di giorno in giorno la stangata per i consumatori, e produce ad oggi una maggiore spesa su base annua pari a +430 euro a famiglia in caso di auto a benzina, +419 euro per un’auto diesel, solo per i maggiori costi di rifornimento. Una vera e propria emergenza contro la quale il Governo resta immobile, mentre sarebbe urgente intervenire tagliando Iva e accise sui carburanti per salvare le tasche dei consumatori, sempre più impoveriti dagli effetti devastanti del caro-benzina.

Gli aumenti dei beni energetici, luce, gas e carburanti, non solo hanno effetti diretti sulle tasche delle famiglie e sui costi delle imprese, ma hanno un effetto indiretto sul costo finale di tutti i prodotti, dal latte al pane, con conseguenze gravi per l’inflazione e la ripresa economica. Per questo il Governo dovrebbe intervenire prima del varo della manovra, riducendo le accise dei carburanti, dell’elettricità e del gas.

Ci sono poi gli effetti attesi a dicembre che potrebbero essere devastanti sui consumi di Natale .

Il rischio concreto è che l’ondata di rincari e i maggiori costi determinati dal caro-benzina porteranno ad una riduzione della spesa delle famiglie durante le prossime festività natalizie, con effetti devastanti per l’economia nazionale che proprio ora si sta riprendendo dopo la crisi causata dal Covid.

 

fonte HelpConsumatori 

 

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