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Viaggi non essenziali nell’UE, la Commissione propone di allentare le restrizioni PDF Stampa E-mail
mercoledì 05 maggio 2021
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La Commissione UE propone di consentire l’ingresso nell’UE per motivi non essenziali non solo a tutte le persone provenienti da Paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a tutti coloro che hanno completato il ciclo vaccinale

Allentare le attuali restrizioni sui viaggi non essenziali nell’UE, questa la proposta della Commissione Europea agli Stati membri. Obiettivo quello di stimolare il turismo, alla luce dei progressi delle campagne di vaccinazione e degli sviluppi della situazione epidemiologica a livello mondiale.

In particolare, la Commissione propone di consentire l’ingresso nell’UE per motivi non essenziali non solo a tutte le persone provenienti da Paesi con una buona situazione epidemiologica, ma anche a tutte le persone che hanno ricevuto l’ultima dose raccomandata di un vaccino autorizzato dall’Ue. E si valuta la possibilità di estendere questa opportunità anche ai vaccini inclusi nella Lista per l’uso di emergenza dell’Oms.

Inoltre la Commissione propone di innalzare, in linea con l’evoluzione della situazione epidemiologica nell’UE, la soglia relativa al numero di nuovi casi COVID-19, utilizzata per determinare l’elenco di Paesi da cui dovrebbero essere consentiti tutti i viaggi verso l’UE.

“Allo stesso tempo – sottolinea la Commissione – l’emergere di varianti preoccupanti del coronavirus richiede una vigilanza continua”. Pertanto, propone l’introduzione di un “freno di emergenza“, che limiterebbe il rischio che tali varianti entrino nell’UE.

Viaggi non essenziali, le proposte per i viaggiatori vaccinati

La Commissione propone, quindi, che gli Stati membri aboliscano le restrizioni sui viaggi non essenziali per le persone vaccinate che si recano nell’UE.

“Gli Stati membri – spiega la Commissione – dovrebbero consentire il viaggio nell’UE di coloro che hanno ricevuto, almeno 14 giorni prima dell’arrivo, l’ultima dose raccomandata di un vaccino che ha ricevuto l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’UE”. Opportunità che potrebbe essere estesa – secondo il parere della Commissione – anche a chi ha fatto un vaccino approvato per l’uso di emergenza dall’OMS.

“Fino a quando il certificato verde digitale non sarà operativo – sottolinea ancora la Commissione – gli Stati membri dovrebbero essere in grado di accettare certificati prodotti dai Paesi non UE in base alla legislazione nazionale”.

Propone, quindi, la creazione di un portale che consenta ai viaggiatori di chiedere il riconoscimento di un certificato di vaccinazione rilasciato da un paese extra UE come prova affidabile di vaccinazione e/o il rilascio di un certificato verde digitale.

Per quanto riguarda i bambini, al momento esclusi dalla vaccinazione, dovrebbero poter viaggiare con i loro genitori vaccinati se hanno un test COVID-19 negativo eseguito massimo 72 ore prima dell’arrivo. In questi casi, gli Stati membri potrebbero richiedere ulteriori test dopo l’arrivo.

Prossimi step

Spetta ora al Consiglio esaminare questa proposta. Una volta che la proposta sarà adottata dal Consiglio, spetterà agli Stati membri attuare le misure stabilite nella raccomandazione.

Il Consiglio, in particolare, dovrebbe rivedere l’elenco dei Paesi terzi esentati dalla limitazione di viaggio alla luce dei criteri aggiornati e continuare a farlo ogni due settimane.

 

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