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Marketing selvaggio, Garante Privacy multa Wind Tre per 17 milioni di euro PDF Stampa E-mail
lunedì 13 luglio 2020
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Il Garante Privacy ha multato Wind Tre per 17 milioni di euro per illecito trattamento dei dati legato prevalentemente ad attività promozionali e marketing selvaggio

Marketing selvaggio nel mirino del Garante Privacy. Sono continue le segnalazioni dei cittadini e i reclami che arrivano ogni settimana su contatti promozionali indesiderati e invadenti, con email, telefonate e chiamate automatizzate. Il Garante continua a lavorare e a fare controlli. E nella riunione dello scorso 9 luglio ha sanzionato Wind Tre Spa per circa 17 milioni di euro per numerosi trattamenti illeciti di dati, legati prevalentemente ad attività promozionali.

 

Per analoghe violazioni, la società era già stata destinataria di un provvedimento inibitorio e prescrittivo quando era ancora in vigore il vecchio Codice privacy.

 

Nella stessa riunione, l’Autorità ha sanzionato per 800 mila euro Iliad, trovato carente in merito alle modalità di accesso dei propri dipendenti ai dati di traffico.

Marketing selvaggio, gli utenti denunciano contatti indesiderati

 

La multa a Wind Tre (sono 16.729600 euro) è frutto di attività istruttoria e ispettiva legata appunto alle numerose segnalazioni ricevute dai cittadini.

 

    «Gli utenti – scrive il Garante Privacy – lamentavano la ricezione di contatti promozionali indesiderati, effettuati senza consenso tramite sms, e-mail, fax, telefonate e chiamate automatizzate. In numerosi casi, inoltre i segnalanti dichiaravano di non esser stati messi in grado di poter esercitare il proprio diritto di revoca del consenso o di opposizione al trattamento dei loro dati per finalità di marketing (anche a causa di imprecisioni nell’indicazione dei canali di contatto presenti nell’informativa). In altri casi veniva lamentata la pubblicazione di dati personali negli elenchi telefonici pubblici nonostante l’opposizione (a volte reiterata) degli interessati».

 

Problemi anche nell’impostazione delle app MyWind e My3.

 

Queste, spiega l’Autorità, erano impostate in maniera tale da obbligare l’utente a fornire, ad ogni nuovo accesso, una serie di consensi per diverse finalità di trattamento (marketing, profilazione, comunicazione a terzi, arricchimento e geolocalizzazione), salvo poi consentire di revocarli trascorse 24 ore.

 

Divieto di trattamento dati senza consenso

 

Sono state scoperti poi una serie di illeciti che riguardano la filiera dei partner commerciali di Wind Tre, anche con impropria attivazione di contratti. Uno di questi ad esempio aveva subaffittato intere fasi del trattamento dati a call center che raccoglievano i dati in modo illecito: multa di 200 mila euro, ha deciso l’Autorità, e divieto di usare i dati raccolti e trattati da agenti presenti sul territorio nazionale ( “procacciatori”) in spregio delle norme in materia di protezione dati.

 

Il Garante Privacy non ha ritenuto adeguate le misure correttive attuate da Wind Tre, come la centralizzazione delle campagne promozionali. E oltre alla multa ha vietato a Wind il trattamento dei dati acquisiti senza consenso e le ha ordinato di adottare misure tecniche e organizzative per un effettivo controllo della filiera dei partner, nonché procedure per rispettare la volontà degli utenti di non essere disturbati.

 

«Finalmente fioccano sanzioni esemplari per le attività illecite di telemarketing e teleselling», ha commentato il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona.

 

Il problema però è anche il ritardo del nuovo regolamento sul Registro pubblico delle opposizioni.

 

«Purtroppo il nuovo regolamento sul funzionamento del Registro pubblico delle opposizioni, che non solo consentirà ai consumatori di poter iscrivere al Registro anche i loro cellulari, ma anche di revocare tutti i consensi precedentemente espressi, varato il 17 gennaio 2020  dal Consiglio dei Ministri con incredibile ritardo rispetto ai tempi previsti dalla Legge n. 5 dell’11 gennaio 2018, non diventerà operativo prima del 1° dicembre 2020 – spiega Dona – Gli italiani non ne possono più di telefonate indesiderate e di attivazioni di servizi non richiesti. Speriamo, quindi, che il regolamento sia varato nei tempi previsti».

 

Fonte: Help Consumatori

 

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