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Mobilità a emissioni zero, nel futuro delle città mezzi elettrici e sostenibili PDF Stampa E-mail
giovedì 25 giugno 2020
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Legambiente ha presentato il dossier CittàMEZ 2020 sulla transizione verso la mobilità a emissioni zero che unisca più mezzi di trasporto sostenibili, bici e bus elettrici, monopattini, sharing

Trasporti e spostamenti in città stanno cambiando e stanno prendendo la direzione della mobilità a emissioni zero. Almeno così era prima della pandemia da coronavirus. Ad aprile, per evitare mezzi affollati, molti sono tornati in macchina e molti hanno preso la bici. Ma l’obiettivo rimane quello di puntare su una mobilità sostenibile che, spiegano da Legambiente, non sia solo auto elettrica ma metta insieme più mezzi di spostamento, dalla bici al bus elettrico, da monopattino alla sharing mobility.

 

Le politiche adottate dalle città saranno centrali. L’obiettivo è quello di arrivare ad avere tutto il trasporto urbano a emissioni zero dal 2030.

 

La mobilità a emissioni zero

 

«La MEZ, mobilità emissioni zero – spiega Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente – non è solo né tanto auto elettrica, ma spostamenti e viaggi che si avvalgono di tanti mezzi e servizi di mobilità sostenibile: piedi, bici, micromobilità elettrica, auto elettrica, in sharing o di proprietà, bus elettrici, tram, treni, metro, ascensori, scale mobili, funivie, cremagliere. Il mezzo o il servizio di mobilità più utile, comodo, efficiente, economico disponibile: purché a emissioni (inquinanti e CO2) basse o nulle».

 

Non si parla solo di fare piste ciclabili e di potenziare il trasporto pubblico. Tutto si tiene e tutto va insieme, nel senso che le diverse forme di mobilità sostenibile vanno integrate e rinnovate in modo da dare tante possibilità di scelta ai cittadini.

 

    Prosegue Poggio: «Questi mesi hanno tagliato redditi, ridotto la mobilità, esacerbato le differenze. Non si può chiedere alle famiglie impoverite dalla crisi di comprarsi un’auto nuova, ma gli si deve offrire un’alternativa sostenibile, integrata e efficiente per muoversi nelle città rilanciare l’economia e ridurre le disuguaglianze».

 

Città a emissioni zero, cosa si sta facendo

 

Alcune città ci stanno lavorando.

    «In cinque grandi città italiane – Milano, Napoli, Venezia, Bologna, Torino e Firenze – più di un terzo degli spostamenti – tra il 34 e il 58% – si compie a piedi, in bici, in tram o bus elettrico, in treno, in metropolitana o con mezzi elettrici, dal monopattino all’auto, privati o in condivisione», evidenzia Legambiente.

 

Oggi l’associazione ha presentato Città MEZ, il rapporto Legambiente sulla mobilità a emissioni zero, che ha fotografato prima del lockdown i cambiamenti in corso nei capoluoghi di provincia, attraverso indicatori che evidenziano le forme di mobilità che non producono inquinamento.

 

 Fonte: Help Consumatori

 

«I dati dimostrano che la mobilità delle persone in città sta cambiando, con una sempre maggiore propensione a scegliere modalità a “emissioni zero” – spiega Legambiente – Ad aprile, il comprensibile timore della promiscuità sui mezzi pubblici ha indotto tante persone a usare l’automobile, alcune la bicicletta, ma solo nelle città più grandi; nella nuova normalità post-covid19, le politiche adottate dai Comuni e dal governo saranno determinanti».

 

Alcune città stanno puntando all’elettrificazione dei mezzi pubblici. Entro il 2030, ad esempio, il trasporto pubblico locale di Milano sarà tutto elettrico e nel centro di Bologna saranno consentiti solo mezzi elettrici, pubblici o privati.

 

Nel 2019 in tutta Italia le auto e i ciclomotori elettrici targati sono aumentati, passando da 36 mila a 61 mila. A marzo 2020 risultano raddoppiati i punti di ricarica pubblici rispetto a gennaio 2019: sono 13 mila.

 

Superano il milione le e-bike e i monopattini elettrici ora in circolazione. Chi dopo la crisi del coronavirus cambierà mezzo di trasporto si sta orientando verso i mezzi elettrici, non solo auto e scooter ma anche e-bike e monopattini, in crescita nelle vendite.

Come ripartire a settembre?

 

A settembre dunque bisogna farsi trovare pronti per una mobilità a emissioni zero e sostenibile. Come? Con meno spazio stradale per le auto, dice Legambiente, e più corsie preferenziali per mezzi pubblici e percorsi ciclabili aperti anche a mezzi di micromobilità, 30 km all’ora, stazioni e fermate di interscambio tra mezzi pubblici e sharing mobility, l’acquisto di bus elettrici e veicoli di servizio elettrici (consegne, raccolta rifiuti, pulizia urbana).

 

I mezzi pubblici elettrici devono essere adatti all’intermodalità (bici+treno, bus+monopattino), e stazioni e fermate devono diventare centro di interscambio, di noleggio, di servizi di sharing mobility.

 

«Con la riapertura autunnale di uffici e scuole – dice Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente – dobbiamo evitare l’aumento di congestione e smog, per questo è indispensabile rafforzare spostamenti ciclabili e intermodalità nelle città italiane. Ossia la migliore combinazione tra Trasporto pubblico locale e le diverse forme di sharing, spostamenti sicuri in bici, monopattini e a piedi».

 

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