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Rifiuti, le AACC: “Subito nuova tariffa e bolletta trasparente” PDF Stampa E-mail
lunedì 10 febbraio 2020

 rifiutiorganici.pngEntro il 30 aprile di quest’anno gli 8000 comuni italiani dovranno approvare i nuovi piani tariffari e finanziari e relativi regolamenti della nuova tariffa dei rifiuti

 Le associazioni dei consumatori Movimento Difesa del Cittadino, ADOC, Adusbef eConfconsumatori   sono molto preoccupateper la ventilata ipotesi di rinvio della nuova tariffa rifiuti stabilita daARERA (Autorità di settore).

Dal gennaio2018 con il trasferimento delle competenze ad Arera (con la Legge di Bilancio)delle competenze per la definizione degli standard di qualità e dei criteri sututto il territorio nazionale sulle tariffe dei rifiuti, si è dato vita ad unnuovo “modello di Governance policentrico” in un settore che vede realtàeccellenti improntate alla efficienza ed alla economia circolare per la preservazione dell’ambiente accanto  realtà disastrose, opache e inefficientinella gestione del ciclo rifiuti, troppo spesso sotto i riflettori dei media eproteste dei cittadini.

Entro il 30aprile di quest’anno gli 8000 comuni italiani dovranno approvare i nuovi pianitariffari e finanziari e relativi regolamenti della nuova tariffa dei rifiuticon decorrenza 1° gennaio 2020, dando attuazione al nuovo metodo tariffario ebolletta trasparente approvato da Arera nel novembre scorso, dopo oltre un annodi consultazione con tutte le parti della filiera del ciclo rifiuti.

Ma dietropressioni lobbistiche delle Aziende e degli stessi Comuni meno efficienti,nell’art.57 bis del Collegato Fiscale alla legge di Bilancio 2020 e’ statainserita una “scappatoia” che consente ai comuni di continuare con il vecchiometodo tributario dei coefficienti con criterio medio-ordinario, rinviando achissà quando l’obbiettivo di equità e di efficienza che sono i presupposti delnuovo metodo Arera, improntato al principio “chi più inquina piu’ paga”.

Comuni esindaci inefficienti o sensibili alle pressioni di alcuni gestori voglionoimporre il rinvio della applicazione delle nuove norme ARERA di un anno,facendo passare un emendamento in commissione rinviandone l’applicazione con laconversione del Decreto Legge cosidetto “Milleproroghe “.

Un colpo dimano contro l’equità e l’ambiente

Un metodotariffario che fra l’altro ha l’obbiettivo di ridurre gradualmente le grandidifferenze e diversità sul territorio nazionale, regionale e territoriale sulletariffe, sulla raccolta differenziata, sulla produzione dei rifiuti e sullaqualità degli impianti di raccolta e smaltimento.

Si tratta diun settore prevalentemente pubblico nella sua gestione, che fattura oltre 10mld annui e che occupa circa 90000 addetti.

Bloccare ilcambiamento, o ritardare la sua applicazione, vuol dire premiare e coprire leinefficienze gestionali, perpetuare piani finanziari inaffidabili con oneri chenulla hanno che a vedere con il ciclo di rifiuti e perseverare con regolamentiiniqui nella ripartizione dei costi fra le classi dei contribuenti.

Infine, ilrinvio della nuova tariffa mette in discussione anche il Bonus TARI introdottosempre con il collegato Fiscale per le famiglie incapienti con un reddito ISEEmolto basso, sulla falsariga del bonus energia e gas e idrico, che dovra’essere definito con D.P.C.M. entro il 23 aprile.

 

Fonte: HelpConsumatori

 

 

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