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Arera presenta la Relazione annuale. Prezzi più bassi ma il Bonus solo a poche famiglie PDF Stampa E-mail
martedì 16 luglio 2019

Arera.pngPer ilsettore dell’energia, il 2018 è stato un anno attraversato da cambiamentisignificativi che hanno comportato modifiche ai prezzi finali dell’energia peri consumatori italiani. Lo ha rilevato Stefano Besseghini, presidente di Arera,nella sua prima relazione annuale presentata questa mattina alla Camera deiDeputati.

    Stefano Besseghini, Presidente Arera


 


    «Con l’entrata in vigore della riformadelle tariffe elettriche introdotta dall’Autorità (1° gennaio 2016)»- precisal’Autorità- «ha infatti avuto inizio il progressivo riallineamento deicorrispettivi di rete applicati alle diverse classi di consumo, che hacontribuito ad avvicinare i prezzi netti italiani a quelli medi europei».


 


Diverso inveceil discorso sul gas naturale per il quale i prezzi risultano, al lordo di onerie imposte, si confermano anche per il 2018 sensibilmente più alti della mediadei prezzi dell’Area euro.


Bonus gas eluce, ancora poche famiglie ne beneficiano


 


Gli ultimidati disponibili indicano in 2,2 milioni le famiglie con una certificazioneISEE utile per l’accesso ai bonus, a fronte di solo 800 mila nuclei familiariche hanno effettivamente usufruito del bonus elettrico. Rispetto alla plateadei potenziali aventi diritto si è raggiunto il 36%, peraltro con una significativavariabilità territoriale e per di più con un rapporto inversamenteproporzionale alla concentrazione di potenziali destinatari.


 


    Con una recente segnalazione a Parlamento eGoverno l’Autorità «ha inteso richiamare come, nonostante l’impegno profuso perdiffondere la conoscenza dei bonus per il settore elettrico, gas ed idrico, ilricorso a queste agevolazioni non risulta ancora particolarmente esteso pur inpresenza di gravi difficoltà economiche nel Paese».


 


L’Autoritàauspica, quindi, che sia approvata al più presto una norma, aperta anche alfattivo contributo degli enti locali, che consenta l’efficiente scambiotelematico tra la banca dati INPS e quella del Sistema Informativo Integratoprocedura che, introducendo elementi di automatismo nell’assegnazione delbonus, aumenterebbe la platea dei beneficiari e determinerebbe unasignificativa riduzione dei costi di gestione del sistema.


 


Il tema delsupporto al consumatore fragile si amplia poi al più generale concetto di“povertà energetica”. Si tratta di un tema di grande rilevanza e delicatezzaper le forti implicazioni sociali che ha e rispetto al quale l’Autorità intendemantenere un’attenta posizione di studio e approfondimento, anche in questocaso compatibile con una visione intersettoriale.


Povertàenergetica


 


L’80,3% deiclienti domestici è residente e consuma l’88,9% di tutta l’energia distribuita.La maggior parte delle famiglie (90% circa) ha un contratto con potenzaimpegnata compresa tra 1,5 e 3 kW. Guardando ai dati del mercato finale dellavendita, il 43,4% dei clienti domestici si trova nel mercato libero (in aumentorispetto al 38,8% del 2017) e consuma mediamente 2.073 kWh/anno contro i 1.840kWh/anno acquistati dalle famiglie che ancora si trovano nel mercato tutelato(valori che in entrambi i casi risultano ridotti rispetto al 2017).


Acqua, nel2018 spesa media per famiglia di 306 euro


 


Conriferimento ad un campione di 103 gestioni (che erogano il servizio a oltre 40milioni di abitanti), si rileva che per l’annualità 2018, la spesa media annuasostenuta da un’utenza domestica residente tipo (famiglia di 3 persone, conconsumo annuo pari a 150 mc) ammonta a 306 euro/anno a livello nazionale (303euro/anno nel 2017). A livello geografico, questo valore presenta una elevatavariabilità anche nell’ambito della medesima area: a titolo esemplificativo,nel Nord-Ovest, la famiglia tipo con consumo di 150 m3/anno è chiamata asostenere un esborso annuale per il servizio idrico pari, in media, a 244euro/anno, valore compreso tra un minimo di 112 euro/anno e un massimo di 524euro/anno.


Rifiuti


 


L’Autoritàintende impostare una regolazione specifica per: il servizio di raccolta etrasporto, i servizi di trattamento dei rifiuti e il ciclo integrato digestione. Inoltre, al fine di fornire certezza e stabilità regolatoria alsistema e di promuovere una gestione efficiente ed efficace dei servizi delciclo, l’Autorità è orientata a introdurre un primo periodo di regolazionetariffaria della durata di quattro anni, suddiviso in due semi-periodi (di paridurata).


 


Fonte: HelpConsumatori

 

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