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La bussola dei diritti: qualcosa da sapere sull’asma PDF Stampa E-mail
mercoledì 15 maggio 2019

asma.jpgIl 7 maggio 2019 si è celebrata la 25°giornata mondiale dell’asma, una patologia in evoluzione eppure ancorasottovalutata se rapportata alle possibili ripercussioni in termini dimortalità e di costi.

Che il numerodegli asmatici sia in aumento lo confermano i dati realtivi al nostro Paese chene conta circa 3 milioni, a fronte di oltre 30 milioni presenti nell’UnuioneEuropea. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità nel mondo il numerocomplessivo di soggetti con tale patologia sarebbe compresa tra i 100 e il 150milioni, mentre per la Global Initiative for Asthma – Gina, sarebberoaddirittura 300 milioni.


 


Ilsignificativo incremento degli asmatici continua ad allarmare giustificando lacelebrazione della 25° giornata mondiale dell’asma, che viene promossa dallaGina, un’organizzazione internazionale che riunisce le associazioni impegnate asensibilizzare i cittadini, migliorare l’assistenza ai malati e offriresupporto a familiari, amici e operatori sanitari.


 


Ma cos’è dipreciso l’asma? Come si manifesta e come si cura, se è possibile curarla?Quando si parla dell’asma la prima cosa da sapere è che si tratta di unapatologia alquanto complessa, che si manifesta tramite una infiammazionecronica delle vie aeree, che come evidenziato anche dall’Istituto superiore disanità, Epicentro, genera un aumento della responsività bronchiale che, a suavolta, causa episodi ricorrenti (i cosiddetti ‘attacchi d’asma’) di crisirespiratorie, respiro sibilante, senso di costrizione toracica e tosse. Durantegli attacchi, che possono essere improvvisi o graduali, peggiorano i sintomi ela funzionalità respiratoria.


 


Sempre secondol’ISS, l’asma è una malattia cronica per la quale non esiste oggi alcuntrattamento risolutivo, ma è possibile controllarne il decorso, riducendo gliattacchi d’asma e le loro conseguenze, come i sibili e la tosse, e ledifficoltà respiratorie. Gioca così un ruolo fondamentale, un controlloadeguato e costante del paziente e soprattutto una diagnosi precoce, al fine dievitarne la cronicità. In sostanza, gli asmatici possono avere una vita“normale”, a patto che tengano sotto costante controllo la patologia cronica.Se non trattati in modo adeguato, gli attacchi possono essere anche molto gravie addirittura fatali. Le morti associate alla malattia, secondo i datidell’Oms, sono circa 180 mila ogni anno. Secondo l’Istat invece, in Italia idecessi collegati all’asma sarebbero di due ogni 3 giorni – circa 500 mortiall’anno. Inoltre, nel 50% degli adulti e nell’80% dei bambini malati di asma,prevarrebbe la forma allergica.


 


E’ ancoral’Istituto superiore di sanità a ricordarci che per la manifestazione dellamalattia asmatica, giocano un ruolo essenziale sia fattori genetici che quelliambientali. L’aumento dell’inquinamento ambientale può aver contribuitoall’evolversi del numero degli asmatici, ma a oggi, nostante il ruolo deidiversi fattori non sia ben definito, esistono indicazioni precise relative adalcuni di essi. Tra questi l’esposizione al fumo di tabacco – anche a quellopassivo – è al primo posto. Un ruolo importante è da attiruirsi ancheall’inquinamento ambientale, sia in ambienti chiusi che all’aperto (dallapolvere agli acari, dal particolato ai pollini), da insetti e animali edomestici (cani e gatti), alla presenza di muffa nell’ambiente in cui si vive,a un eccesso di umidità ambientale, alla presenza di infezioni polmonariprecoci.


 


Si stimainoltre, che in Italia ogni anno circa nove milioni di persone si ammalano diallergie respiratorie derivanti dalla presenza di pollini nell’aria e quattromilioni di essi ricorrono a cure, e a oggi il 15-20 percento della popolazioneitaliana soffre di allergie, soprattutto tra i giovani. Un dato interessante èquello dell’Oms che stima un aumento del 50% dei casi di asma ogni dieci anni ecorrelando il fenomeno quasi sicuramente alla urbanizzazione e al viverequotidiano sempre più gran parte del tempo in ambienti chiusi con pocacircolazione di aria, più esposti alla polvere e agli acari e inseriti insituazioni urbane dall’elevato tasso di inquinamento.


 


L’asma, oltrea avere una ripercussione in termini di salute e eventuale mortalità degliasmatici, secondo quanto ricorda FederAMSA costituisce oggi la terza voce dispesa dell’assistenza sanitaria italiana, pertanto se i fattori geneticisvolgono un ruolo fondamentale in questa patologia, altrettanto dovrebberoritenersi dei tali c.d. “corretti stili di vita” sia dal punto di vista dellaalimentazione, che dello sport e dei luoghi in cui vivere il proprio quotidianocompatibilimente con i fenomeni inquinanti e ambientali, cui non ci si puòsottrarre. Il tutto al fine di “prevenire” una possibile cronicità futura edovviare a una spesa “evitabile” in più a carico del Servizio sanitarionazionale. In sintesi, prevenire è meglio che curare, pertanto attivare tutti iprocessi necessari e possibili è l’auspicio migliore.

 

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