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Garante Privacy: boom di sanzioni. 8,1 milioni di euro nel 2018 PDF Stampa E-mail
venerdì 10 maggio 2019

privacy3003.jpgIl 2018 è stato un anno importante perl’attività svolta dal Garante per le protezione dei dati personali. Tutela deiminori, sanità, lavoro, democrazia, sono solo alcuni dei settori in cui haagito l’Autorità nell’ultimo anno.

Senza contarel’impatto che ha avuto l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Ue in materiadi dati personali che ha reso necessario un maggiore controllo da partedell’Autorità nel rilevare illeciti nel trattamento dei dati.


 


Sono queste leprincipali evidenza illustrate dalla Relazione del Garante per la protezionedei dati personali, l’ultima della presidenza di Antonello Soro, presentataquesta mattina alla Camera dei Deputati.


 


DallaRelazione risulta che le violazioni amministrative contestate nel 2018 sonostate 707, in larghissima parte concernenti il trattamento illecito di dati; lamancata adozione di misure di sicurezza; il telemarketing; le violazioni dibanche dati; l’omessa o inadeguata informativa agli utenti sul trattamento deiloro dati personali; l’omessa esibizione di documenti al Garante.


 


Le sanzioniamministrative riscosse ammontano a oltre 8 milioni 160 mila euro, segnandocirca 115% in più rispetto al 2017.


 


L’Autorità hainoltre fornito riscontro a oltre 5.600 quesiti, reclami e segnalazioni conspecifico riferimento a diversi settori: marketing telefonico e cartaceo;centrali rischi; credito al consumo; videosorveglianza; concessionari dipubblico servizio; recupero crediti; settore bancario e finanziario;assicurazioni; lavoro; enti locali; sanità e servizi di assistenza sociale.


 


Il 2018 verràsicuramente ricordato come l’anno delle grandi novità introdotte dalRegolamento Ue per la tutela dei diritti nel mondo digitale: grandipiattaforme, big data; algoritmi ad uso sociale; pervasività delle diverseforme di controllo e la raccolta dei dati; profilazione on line, anche a finidi condizionamento dell’opinione pubblica; fake news; cybersecurity; Internetdelle cose; revenge porn.


 


E non si puòtracciare un bilancio del 2018 senza prendere in considerazione il casoCambridge Analytica, il più emblematico dell’anno che ha visto l’interventodell’Autorità, volto ad accertare le responsabilità e a mettere in guardia suirischi per la libertà delle persone da forme distorte di influenza politica. IlGarante ha vietato a Facebook l’ulteriore trattamento dei dati degli utentiitaliani, riservandosi di avviare un procedimento sanzionatorio.


 


Per assicurarela protezione on line dei minori e, in particolare, combattere il fenomeno delcyberbullismo, il Garante ha predisposto misure e procedure per la rimozionedei contenuti offensivi e ha siglato un protocollo di intesa con la Poliziapostale e con alcuni Co.Re.Com. con l’obiettivo di rafforzare il sistema ditutele e attivare una rete di intervento tempestiva e coordinata a protezionedelle giovani vittime.


 


Nel mondo dellavoro il Garante ha indicato le garanzie per la raccolta delle improntedigitali per i dipendenti pubblici a fini di lotta all’assenteismo e ha fissatole regole per l’uso delle nuove tecnologie, con particolare riguardo allageolocalizzazione dei lavoratori. È intervenuto a vietare i controlli massivisu mail e smartphone dei dipendenti e prassi di valutazione del loro operatolesive della dignità.

 

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