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Alimentazione: Consiglio di Stato elimina “segreto” su provenienza cibi stranieri PDF Stampa E-mail
venerdì 08 marzo 2019

cibo0703.jpgSarà finalmente possibile conoscere ilnome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero.

Lo ha decisoil Consiglio di Stato che nel suo pronunciamento del 6 marzo 2019 ha eliminatoi segreto sui dati dei flussi commerciali del latte e dei prodotti lattierocaseari oggetto di scambio intracomunitario e provenienti dall’estero detenutidal Ministero della Salute. Il pronunciamento permetterà così un più tempestivointervento in caso di allarmi alimentari che provocano turbative sul mercato edpreoccupazione nei consumatori.


 


Nel 2018 inItalia è infatti scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totaledi ben 398 notifiche inviate all’Unione Europea tra le quali solo 70 (17%)hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 194 provenivano daaltri Paesi dell’Unione Europea (49%) e 134 da Paesi extracomunitari (34%). Inaltre parole oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezzaalimentare arrivano dall’estero (83%). 


 


Finora unacomplessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati sulleimportazioni, senza significative ragioni legate alla tutela dellariservatezza, in una situazione in cui, secondo la Coldiretti, contiene materieprime straniere circa un terzo (33%) della produzione totale dei prodotti agroalimentarivenduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy, all’insaputa deiconsumatori ed a danno delle aziende agricole.


 


Una mancanzadi trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni a danno diprodotti simbolo del Made in Italy ma anche aumentato i rischi di frodi con lenotizie di reato nel settore agroalimentare che hanno fatto registrare un balzodel 59% sulla base di una analisi Coldiretti dei risultati operativi deglioltre 54mila controlli effettuati dal Ispettorato Centrale Repressione Frodi(ICQRF) nel 2018.


 


“L’eliminazionedel “segreto di Stato” sulle informazioni che attengono alla salute ed allasicurezza di tutti i cittadini”, secondo la Coldiretti che ha sollecitato ilpronunciamento, “realizza una condizione di piena legalità diretta a consentirelo sviluppo di filiere agricole tutte italiane che sono ostacolate dallaconcorrenza sleale di imprese straniere e nazionali, che, attraverso marchi,segni distintivi e pubblicità, si appropriano illegittimamente dell’identitàitaliana dei prodotti agroalimentari”.


 


“Un obiettivostorico che siamo stati costretti a raggiungere con l’intervento dellaMagistratura a causa dell’assenza colpevole per molti anni della Politica chereagisce solo di fronte agli attacchi”, ha affermato il presidente dellaColdiretti, Ettore Prandini nel chiedere ora al Ministro della Salute GiuliaGrillo “di definire, in tempi brevi, le modalità attraverso cui saranno resedisponibili le informazioni relative alla provenienza dei prodotti agro-alimentaria soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati”.


 


Infatti dopoche il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso presentato da Coldiretti control’opposizione del Ministero della Salute alla richiesta di accesso civico deidati riguardanti l’importazione di latte prodotti lattiero-caseari tra paesi Ueed extra Ue, il Consiglio di Stato ha chiarito che la Coldiretti è legittimataa proporre la domanda di accesso e di acquisire i dati per promuovere uncontrollo diffuso sull’operato degli enti pubblici, per assicurare ai cittadiniuna partecipazione consapevole alle decisioni pubbliche e, infine, pergarantire una completa trasparenza.


 


Al Ministerodella Salute non resta dunque che dare corso alla domanda di accesso civico chenon potrà essere più negato per ragioni di riservatezza dei contro interessati.Qualora dovessero persistere resistenze la Coldiretti dichiara che chiederàl’esecuzione della sentenza anche mediante un giudizio di ottemperanza.

 

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