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La bussola dei diritti: nuove misure UE contro l’obsolescenza programmata PDF Stampa E-mail
martedì 12 febbraio 2019

smartphone1202.jpgI beni di consumo elettronici, invecedi durare correttamente il più a lungo possibile, cessano di funzionare adistanza di poco tempo dall’acquisto, non a causa dell’usura del bene, ma lastessa una programmazione della durata del prodotto in sé: questa l’obsolescenza programmata, il fenomeno della tecnologia programmata per nondurare.

E’ un temafinito sotto i riflettori della stessa Autorità Garante della concorrenza e delmercato che di recente ha sanzionato Apple e Samsung e ha accertato la messa inatto di pratiche commerciali scorrette in violazione degli articoli 20, 21, 22e 24 del Codice del Consumo.


 


Fenomenorisolto? A quanto pare non ancora, dal momento che smartphone, pc, tablet, maanche frigoriferi, lavatrici e altri prodotti tecnologici manifestano undifetto o cessano di funzionare a garanzia scaduta, con la previsione di unariparazione più onerosa rispetto all’acquisto di un nuovo prodotto. Il rischioche sembra palesarsi è che i pezzi di ricambio dei prodotti tecnologi non sianopiù in commercio. Oppure ci vorrebbero troppe settimane per riceverli a casa, equindi la spesa potrebbe non valere l’impresa, tanto che l’unica soluzioneottimale per il consumatore sembra essere quella di provvedere all’acquisto diun nuovo prodotto.


 


Sono temi suiquali si è attivata l’Europa con il pacchetto Ecodesign, che prevede misureatte a far fronte al fenomeno dell’obsolescenza programmata di tv, lavatrici,lavapiatti e frigoriferi. Il “pacchetto europeo” è attualmente al vaglio diParlamento e Consiglio. Se verrà accettato, la Commissione Europea potràadottare le misure in esso comprese già nelle prossime settimane.


 


Tra leprincipali misure proposte dall’UE c’è l’obbligo per i produttori didisponibilità dei pezzi di ricambio dei beni per un periodo minimo che va dai 7ai 10 anni (lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi), con un tempo di consegnamassimo di 3 settimane al fine di creare un circolo virtuoso positivo traacquisti, lotta allo spreco, tutela dell’ambiente e tutela del consumatore. Inpratica l’Europa chiede ai produttori di facilitare ai consumatori lariparazione dei beni acquistati, per fronteggiare l’obsolescenza attuale.L’Ecodesign prevede anche che i consumatori siano informati su come riparare ipropri apparecchi. Per questo dovranno essere a loro disposizione dei documentinecessari per la riparazione da parte di terzi, come a esempio, manuali, schemadi (dis)assemblaggio, schema della centralina, elenco dei codici di errorediagnostici. Ora c’è solo da attendere che le misure europee entrino in vigorequanto prima in modo da riuscire a creare una società meno consumistica, incontrotendenza rispetto a quella attuale.

 

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