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Emendamento “bonus-malus” auto: ok ambientalisti ma proposta va migliorata PDF Stampa E-mail
giovedì 20 dicembre 2018

emissioni1912.jpgApprovatodalla Commissione Bilancio della Camera lo scorso martedì, che introduce dal 1gennaio 2019, un nuovo sistema fiscale che lega la tassa d’acquisto dei nuoviveicoli al valore specifico delle emissioni di CO2.

Lo scorso martedì infatti è statopresentato in Commissione Bilancio alla l’emendamento intitolato “bonus-malussulle emissioni di CO2 g/km delle nuove autovetture”, al cui interno sonoindicati incentivi e nuove imposte sulle auto immatricolate da gennaio 2019.Sia le imposte che gli incentivi sono basati sulle emissioni di CO2 (anidridecarbonica), un gas serra inodore e incolore. Pur non essendo nociva per lasalute delle persone, l’accumulo di CO2 nell’atmosfera oltre una certa soglia,iniziato con la rivoluzione industriale a metà dell’800, determina un aumentodell’effetto serra (che è alla base dello sviluppo della vita sul pianeta)provocando un graduale surriscaldamento dell’atmosfera.


 


Entrando nel dettagliodell’emendamento, è prevista un’imposta di immatricolazione che varia da 150 a3.000 euro, per auto con emissioni di CO2 da 110 a oltre 250 gr/km.Nell’intento di chi ha proposto l’emendamento (Lega), la maggiore pressionefiscale su certe auto dovrebbe spingere i consumatori a deviare l’acquisto suquelle a minor emissione di CO2, che vengono all’opposto fortementeincentivate: da 1.500 euro per quelle a metano e ibride (termico+elettrico)fino a 6.000 per quelle solo elettriche.


 


L’Italia, con solo lo 0,5% di marketshare per immatricolazioni di auto elettriche e ibride plug-in nel 2018, restasignificativamente indietro rispetto ad altri paesi europei (ad esempio i PaesiBassi sono già al 9% di share) nella transizione verso una mobilità a zeroemissioni.


 


La proposta di introduzione delmeccanismo bonus-malus è sicuramente un buon segnale proveniente dal Governonei confronti dell’urgenza climatica in corso e una presa di coscienza dellanecessità di politiche atte a spingere il mercato verso la diffusione diveicoli a zero emissioni.


 


Il malus è una misura efficacenell’orientare i consumatori verso l’acquisto di veicoli maggiormenteefficienti. Tuttavia, la decisione di scelta da parte dei consumatori puòessere influenzata solo in parte dal deterrente della tassazione. Innanzitutto,le performance delle ibride non sono sempre preferibili per tutti gli utilizzi.Inoltre, l’offerta di modelli ibridi e a metano è ancora troppo limitata perpoter soddisfare le esigenze sofisticate degli automobilisti italiani. Per dipiù, le vendite di questi modelli stanno già registrando incrementi del 30 e20%, rispettivamente, grazie ai limiti alla circolazione imposti da molticomuni, tanto che viene da chiedersi perché utilizzare soldi dei contribuentiper incentivarle: si tratta di circa 300 milioni di euro, secondo alcune stime.Infine, le elettriche sono ancora lontane da una diffusione di massa,soprattutto per la scarsissima presenza di colonnine di ricarica, oltre che peraltri fattori.


 


Ne consegue dunque che l’applicazioneproposta del Governo nell’approccio bonus–malus andrebbe rivisitata soprattuttoa favore di veicoli a zero e basse emissioni.


 


In particolare, fanno notare le associazioniambientaliste, la fascia dei 70-90gr/km prevista dall’emendamento, desta alcunepreoccupazioni. Essa è destinata principalmente ad auto diesel di piccolataglia, molte delle quali ancora “sporche” con probabili ricadute negativesulla qualità dell’aria. Inoltre, poichè nei prossimi tre anni lo standard 2021(95gr/km) guiderà il mercato verso nuovi modelli caratterizzati dal livelloemissivo oggetto dell’incentivo, esiste il rischio che il budget stanziato dalgoverno venga completamente assorbito da questa fascia in breve tempo, nonlasciando spazio all’incentivo di veicoli veramente efficienti e in grado diguidare il mercato verso la decarbonizzazione. Infine è importante assicurarsiche il bonus destinato ai veicoli elettrici sia disegnato in maniera tale daessere socialmente equo.


 


Veronica Aneris, delegata nazionale perl’Italia di T&E ed a nome di tutte le associazioni ambientalisteLegambiente, Kyoto Club, WWF Italia, Cittadini per l’Aria commenta: “Accogliamopositivamente il tentativo del governo di introdurre un sistema di tassazioneprogressista basato sull’impatto climatico del nuovo veicolo, ma laformulazione attuale ha bisogno di essere rivisitata. Esiste infatti il rischioche a beneficiare della maggior parte del bonus siano le tecnologie giàesistenti, a scapito delle nuove tecnologie realmente in grado di guidare ilmercato verso la diffusione di veicoli a zero e basse emissioni. Il disegno dilegge deve essere tale da mettere il parco veicolare italiano sulla giustarotta per decarbonizzarsi”.


 


“Inoltre andrebbe inserito anche unbonus per la rottamazione dei veicoli esistenti, per avere come obiettivo lariduzione del parco veicolare vetusto ed obsoleto oggi in circolazione, cheinvece il provvedimento non contiene”, ha dichiarato Anna Donati, responsabileMobilità Kyoto Club, “anche per evitare che continui a crescere il tasso dimotorizzazione già molto alto con 635 auto ogni 1000 abitanti in Italia”.


 


Una precisa richiesta sul provvedimentoè arrivata da Anna Gerometta di Cittadini per l’Aria che chiede che “il Governometta in azione una campagna di controlli sulle emissioni delle auto incircolazione e valuti anche una imposta relativa non solo alla CO2, ma anche suNOX e RDE che confluisca in un fondo nazionale per la mobilità urbanasostenibile”.


 


Per Andrea Poggio, responsabilemobilità Legambiente: “È giusto studiare un “bonus-malus” che modulidiversamente quel che già si paga oggi, senza tassazione aggiuntiva. Oggi siagevola chi inquina (ad esempio gasolio e autotrasporto con Euro3) e non siagevola la mobilità elettrica e non si premia la rottamazione delle auto piùvecchie. Abbiamo proposto al governo un voucher rottamazione di mille eurospendibile in TPL, sharing e mezzi elettrici leggeri.”


 


Infine le associazioni ambientalisteT&E, Legambiente, Kyoto Club, WWF Italia, Cittadini per l’Aria richiedonoal Vicepresidente del Consiglio Di Maio di essere ascoltate nell’ambito dellaconsultazione annunciata dal Governo insieme a tutti gli altri soggettiinteressati al provvedimento.

 

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