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Spesa famiglie, per Adoc il problema sono i redditi bassi, inferiori del 24% della media UE PDF Stampa E-mail
mercoledì 20 giugno 2018
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Secondo l’Istat la famiglia italiana-tipo ha speso 2.564 euro nel 2017, l’1,6% in più dell’anno precedente, con un forte divario tra Nord e Sud. Per Adoc le spese ordinarie incidono al 56% sul reddito netto disponibile, mentre complessivamente impegnano oltre l’83% delle entrate.

Un impatto sul reddito più alto del 2,3% rispetto alla media della UE-15, nonostante le spese complessive siano, di media, inferiori del 19,2%. Com’è possibile? A fare la differenza è la minore capacità reddituale della famiglia italiana, inferiore del 24,6% alla media europea, pari a circa 755 euro in meno, per cui ogni singola voce di spesa ha un peso maggiore sul reddito disponibile.

 

“Dai dati Istat emerge una fotografia di ingiustizia sociale, un profondo divario sia territoriale sia di classe sociale – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – la combinazione di bassi redditi e alta pressione fiscale rende complicato sostenere le spese quotidiane, che incidono in media al 56% sul reddito. Abbassare la pressione fiscale, tagliare le spese improduttive, contrastare seriamente l’evasione fiscale, prevedere maggiori agevolazioni e detrazioni, incrementare la capacità reddituale sono tutti interventi imperativi. Non va ridotto solo il divario interno, dobbiamo ridurre anche quello tra noi e il resto d’Europa. La forbice di differenza reddituale tra una famiglia italiana e una europea è pari al 24%: i redditi nostrani sono più bassi, in media, di 755 euro. Per cui ogni euro speso da una famiglia italiana pesa molto di più sul reddito rispetto a quello di una famiglia tedesca o francese.”

 

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