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Omessa indicazione del diritto di recesso, chiesto ad Antitrust e Agcom di verificare i messaggi di PDF Stampa E-mail
venerdì 09 marzo 2018
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Dopo Tim e Vodafone l’Adoc ha chiesto all’Agcom e all’Antitrust di verificare i messaggi inviati da Wind Tre ai propri clienti in merito al cambio di periodicità delle offerte a seguito della L.172/17.

“I messaggi inviati da Wind Tre ai propri clienti, a nostro avviso, non espongono in modo trasparente e chiaro i presupposti e i termini delle nuove condizioni contrattuali – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – inoltre Wind Tre ha omesso di indicare ogni informazione relativa al diritto di recesso senza penali né costi di disattivazione, nonostante sia obbligata ai sensi dell’art.70, comma 4, del Codice delle Comunicazioni elettroniche, trattandosi di modifica unilaterale del contratto. Pertanto, anche in base alle numerose segnalazioni che ci sono giunte a proposito, abbiamo chiesto sia all’Antitrust che all’Agcom di verificare la correttezza dei messaggi, augurandoci che pongano tempestivo rimedio a questi comportamenti potenzialmente lesivi dei diritti dei consumatori, che devono poter compiere le loro scelte con consapevolezza.”

 

Con il ritorno alla periodicità delle offerte su base mensile si è concretizzata una doppia beffa a danno dei consumatori e un doppio guadagno per gli operatori

 

“Con il cambio di periodicità delle offerte da 28 giorni a mensile quasi tutti gli operatori non solo hanno mantenuto l’aumento precedentemente introdotto, ma non hanno proporzionalmente adeguato il contenuto dell’offerta, sia in termini di traffico dati sia di traffico voce – continua Tascini – e così i consumatori hanno subito una doppia beffa, sia nei costi che nell’offerta, continuando a rimanere intrappolati in un mercato non concorrenziale.”

 

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