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Legge “antisprechi”, oltre ad alimenti, donabili anche farmaci e cartoleria PDF Stampa E-mail
mercoledì 27 dicembre 2017
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Prodotti alimentari e molto di più. La Legge “antisprechi” (166/2016, cosiddetta Legge Gadda) viene estesa anche a farmaci, prodotti per l’igiene personale e altre categorie. 

Grazie a due emendamenti contenuti nella Legge di bilancio, infatti, i benefici fiscali della legge Gadda si estendono anche ad altri ambiti.

 

Nello specifico il primo emendamento permette un’importante estensione delle donazioni ad altri prodotti essenziali, quali quelli per l’igiene personale e la pulizia della casa, ampliando l’elenco dei prodotti farmaceutici donabili, oggi identificandoli con maggiore chiarezza sulla base della recente classificazione del Ministero della Salute.

 

L’emendamento conferma poi tutte le semplificazioni amministrative e l’estensione della platea dei soggetti beneficiari delle donazioni, così come già fissate dalla Legge Gadda che, fra le altre previsioni, consente ai Comuni di incentivare le imprese donatrici con sconti mirati alla tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

 

Il secondo emendamento assicura la piena armonizzazione della Legge Gadda con la recentissima Riforma del Terzo Settore e chiarisce in via definitiva che fra i soggetti destinatari delle donazioni di merci non più vendibili, ma ancora perfettamente edibili (gli alimentari) o fruibili (i medicinali e gli altri prodotti non alimentari), rientrano le cooperative sociali, che costituiscono una componente fondamentale di quella parte del welfare, che affianca e rafforza il sistema pubblico – in ottica di sussidiarietà – nel contrasto all’indigenza, nelle politiche inclusive e in quelle altre iniziative che sono volte a contrastare le crescenti divaricazioni della società italiana.

 

Per quanto riguarda i farmaci, si definiscono i soggetti donatori del farmaco e in quali casi i medicinali sono donabili, nel rispetto di qualità, tracciabilità, e idoneità all’utilizzo.

 

Vengono inoltre rese più chiare ed omogenee le regole fiscali. La donazione non si considera “cessione” ai fini fiscali e dunque non genera ricavi, consentendo, quindi all’impresa di dedurre tutti i costi ai fini Iva, le operazioni sono equiparate a quelle di distruzione dei beni: nessuna imposta sulle merci in uscita, mentre è riconosciuta la detrazione dell’Iva assolta a monte.

 

Lo scopo principale della legge 166 è stato semplificare le procedure per chi decide di donare. Se la cessione gratuita, considerata nel suo insieme, è di valore inferiore a 15 mila euro o si tratta di eccedenze alimentari facilmente deperibili potrà essere certificata solo con documento di trasporto o titolo equipollente. Negli altri casi è richiesta una comunicazione riepilogativa da inviare per via telematica dal donatore all’amministrazione finanziaria entro il quinto giorno del mese successivo. L’ente beneficiario deve rilasciare la propria dichiarazione attestante l’impegno ad usare i beni in conformità alle finalità istituzionali.

 

Intanto, il 18 dicembre ha debutto la piattaforma #iononsprecoperché, voluta dalla senatrice Gadda per dare informazioni su come donare le eccedenze e buone pratiche per il recupero.

 

Il portale “nasce girando l’Italia”, ha spiegato Maria Chiara Gadda, “ascoltando associazioni, cittadini, aziende e amministratori locali ho colto un grandissimo entusiasmo nel voler condividere le proprie storie e il desiderio di conoscere e applicare le opportunità offerte dalla legge antisprechi, ricordo la prima a livello di economia circolare, insieme a dubbi e domande”.

 

“Per questo #iononsprecoperché”, specifica, “vuole divulgare le potenzialità di questa legge già operativa, una guida per tutti per poter donare e ricevere con l’aiuto degli esperti che risponderanno a tutte le domande, e vuole essere un punto di incontro e confronto”.

 

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