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Fatturazione a 28 giorni, consumatori in trappola per mancanza di concorrenza PDF Stampa E-mail
lunedì 13 novembre 2017
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Unica risposta provocatoria è rinunciare al telefono: se tutti gli operatori di telecomunicazioni adottano lo stesso sistema di fatturazione a 28 giorni, a danno dei consumatori, questi ultimi sono letteralmente in trappola, non avendo alternative valide se non quella, provocatoria, di rinunciare all’uso dello smartphone.

“I consumatori non sono né pigri né disattenti, ma sono intrappolati in un mercato non concorrenziale, dove tutti gli operatori applicano la stessa tipologia di fatturazione – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – l’unica arma a disposizione del consumatore, quando subisce una modifica unilaterale del contratto, è esercitare il diritto di recesso per passare ad un altro operatore. Ma se tutti gli operatori hanno provveduto ad aumentare i costi del servizio, mascherandoli dietro al cambio di fatturazione, quest’arma è spuntata, per non dire inutile. Noi crediamo che se almeno uno dei principali operatori fosse rimasto alla vecchia tariffazione su base mensile, i consumatori avrebbero scelto di cambiare. Ma nella situazione attuale è impossibile. L’unica risposta, senza dubbio provocatoria, da parte dei consumatori sarebbe quella di rinunciare completamente all’uso del telefono, sia fisso che mobile. Ma, ovviamente, non è percorribile.”

Va introdotto il principio dell’invarianza di spesa e allargare il mercato

“È pertanto necessario un intervento legislativo che sancisca innanzitutto il principio dell’invarianza di spesa per il consumatore a fronte di ogni modifica della tempistica di fatturazione. Un cambio di fatturazione dovrebbe, infatti, essere necessariamente basato su una riproporzione delle precedenti condizioni economiche, il consumatore non deve subire variazioni dei costi sostenuti. Altrimenti, come in questo caso, stiamo parlando di un aumento nascosto. Occorre poi allargare la platea di operatori nel mercato, al fine di stimolare la concorrenza e favorire i consumatori. Il fatto che il mercato delle telecomunicazioni sia in mano a poche aziende rende estremamente complicato per il consumatore cambiare operatore ed estremamente facile per questi ultimi porre in essere una sorta di “cartello” e godere di rendite di posizione”.

Occorre prevedere un nuovo e maggiore potere d’intervento per l’AGCOM

“L’AGCOM non solo deve poter sanzionare in modo più incisivo gli operatori ma deve poter intervenire prima che gli stessi mettano in atto comportamenti penalizzanti i consumatori – continua Tascini – ad esempio sarebbe opportuno che l’Autorità possa esprimere un parere vincolante prima dell’applicazione delle modifiche unilaterali del contratto da parte degli operatori, in modo da bloccare sul nascere ogni danno a carico degli utenti. Altrimenti ci troviamo come nella situazione attuale, con i consumatori danneggiati e intrappolati.”

 

 

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