Documenti: quali conservare e per quanto tempo |
venerdì 09 giugno 2017 | |
Buona parte dei documenti che abbiamo in casa (bolletta, ricevuta o quietanza che sia) ha un tempo di conservazione minimo entro il quale l’autorità di riferimento può richiederle al consumatore come giustificativo delle spese. Di seguito l’utile vademecum dell’Adoc con l’indicazione dei tempi di conservazione obbligatoria dei documenti a seconda della tipologia. SPESE PER CASA Bollette domestiche (acqua, gas, luce, telefono): 5 anni Canone Tv (ricevute): 10 anni Affitto (ricevute): 5 anni Condominio (ricevute): 5 anni Tassa nettezza urbana (TARSU/TIA/TARI): 5 anni dall’anno successivo a quello di pagamento o di obbligo di dichiarazione.
TASSE & TRIBUTI Giustificativi spese da detrarre (es. parcelle mediche): 5 anni a partire dall’anno dopo la dichiarazione di riferimento Quietanze pagamenti tributi (es. mod.F24, Ici/Imu): 5 anni a partire dall’anno dopo la dichiarazione di riferimento Tassa di circolazione (Bollo auto): 3 anni a partire da quello successivo alla data di scadenza Dichiarazione dei redditi: 5 anni a partire dall’anno successivo a quello della presentazione della dichiarazione. N.B. In caso di ristrutturazioni edilizie o riqualificazione energetica, poiché la rateazione delle detrazioni è su 10 anni, la documentazione per chiedere le detrazioni dovrà essere conservata per 10 anni più 5, per un totale di 15 anni.
BANCARI Estratti conto: 10 anni Mutui: 5 anni dalla scadenza della rata singola Cambiali: 3 anni dalla scadenza Titoli di Stato: 5 anni dalla scadenza
SPESE VARIE Multe (ricevute pagamento): 5 anni Addebiti operatori mobili: 10 anni Assicurazioni (quietanza polizze): 1 anno dalla scadenza | 5 anni per fini fiscali Scontrini d’acquisto: 2 anni Pernotti alberghi (ricevute): 6 mesi Rette scolastiche/corsi sportivi: 1 anno | 5 anni per fini fiscali Fatture professionisti/artigiani: 3 anni Spedizioni/trasporti (ricevute): 1 anno | 18 mesi per trasporti extra Europa Atti notarili (es. rogiti): per sempre |