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Energia: cambio fornitore senza autorizzazione, condannata Enel PDF Stampa E-mail
lunedì 04 giugno 2012

enel0106.pngI contratti non richiesti sono al primo posto della speciale “top ten” delle criticità segnalate dai consumatori nel mercato dell’energia elettrica e del gas, ha evidenziato un primo bilancio del progetto “Energia: diritti a viva voce”.

Con essi i passaggi, non autorizzati, dal mercato di maggior tutela a quello libero. Un nuovo caso, seguito dalla dichiarazione della nullità del contratto da parte del Giudice di Pace, è segnalato oggi da Confconsumatori. Riguarda la fornitura di energia elettrica e il passaggio “forzoso” dal mercato di maggior tutela a quello libero per una coppia di Bitonto.

Il Giudice di Pace di Bitonto, informa Confconsumatori, “ha dato ragione a una coppia di consumatori che, senza aver mai espresso né per iscritto né verbalmente la volontà di cambiare fornitore, si erano ritrovati ad essere clienti non più di Enel Servizio Elettrico – Maggior tutela, ma di Enel Energia – Mercato Libero. Il giudice ha dichiarato integralmente nullo il nuovo contratto di fornitura a cui Enel aveva dato arbitrariamente esecuzione, contro la volontà dei due clienti”. E ha condannato inoltre la «condotta arbitraria e illegittima» della Società che aveva tempestato i clienti con solleciti di pagamento, contenenti la continua minaccia di adozione di provvedimenti sanzionatori,nonostante il tentativo da parte della coppia di esercitare il diritto di ripensamento.

Spiega l’avv. Alessandra Taccogna di Confconsumatori Bari, che ha difeso in giudizio i consumatori: “Il contratto originario era stato intestato alla moglie mentre il nuovo contratto con Enel Energia – Mercato Libero era stato intestato al marito, senza richiedere il recesso formale da parte della moglie e senza produrre alcuna prova della volontà da parte dei clienti di cambiare fornitore. Alla luce di tutte queste irregolarità il Giudice, oltre a dichiarare nullo il nuovo contratto e ad ordinare l’immediata cessazione dei solleciti, ha anche condannato la Società all’integrale pagamento delle spese legali, nel rispetto del principio di soccombenza”.

L’associazione ricorda inoltre che, proprio per fronteggiare i problemi con le forniture di elettricità e gas, esiste il progetto “Energia: Diritti a Viva Voce” promosso da 17 associazioni dei consumatori e finanziato dalla Cassa conguaglio per il settore elettrico su disposizione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Il progetto fornisce assistenza e consulenza attraverso 45 sportelli territoriali, un call center (800.82.12.12), campagne informative sul territorio nazionale e via web e un’Applicazione per i-Phone dedicata.

 

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