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Le banche italiane spennano famiglie e imprese PDF Stampa E-mail
mercoledì 16 maggio 2012

banca0305.jpgI tassi di interesse applicati dalle banche su mutui e prestiti sono ormai “stratosferici” con un differenziale fra Italia ed Eurolandia sempre più elevato.

È quanto denunciano Adusbef e Federconsumatori: “I tassi sui mutui italiani infatti, la cui media è pari al 5,15%, sono più elevati dell’1,20% rispetto alla media Ue, pari a 3,95%, mentre il differenziale sul credito al consumo è più alto dell’1,41%, essendo regolati in Europa al tasso del 6,58%, contro una media italiana del 7,99%”.

I numeri vengono da un’elaborazione Adusbef che ha analizzato il differenziale tra i tassi medi applicati a mutui e prestiti in Italia ed in Eurolandia, a partire dai dati Bankitalia e dall’ultimo bollettino della Bce relativo al periodo da novembre a febbraio. I costi dei conti correnti, denuncia l’associazione, risultano pari a a 295,66 euro contro una media di 114 euro dell’’Europa a 27, mentre ci sono “tassi di interessi stratosferici su mutui e prestiti”, il cui differenziale, nei quattro mesi monitorati dall’’Adusbef sull’’ultimo bollettino disponibile della BCE è quasi raddoppiato dallo 0,67% all’1,20 % sui mutui. Spiega Adusbef che “per i mutui (+1,20%) il differenziale Italia-Eurolandia non aveva mai superato il punto percentuale nei periodi di nostra rilevazione iniziati nel gennaio 2009. Per i prestiti (+1,41%) si inverte drasticamente la tendenza alla riduzione manifestata da un anno a questa parte”.

Risultato: “le virtuose banche italiane continuano a taglieggiare famiglie ed imprese”, denunciano le due associazioni. Tutto questo con un Euribor in discesa, con una riduzione del 17% nelle domande di prestiti e finanziamenti da parte degli italiani da febbraio 2011 a febbraio di quest’anno, e con la quasi totalità dei mutui (80%) richiesta da lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato, mentre il 7% arriva da autonomi con partita Iva, il 3,4% da liberi professionisti, e solo il 3% da dipendenti a tempo determinato.

Per Adusbef e Federconsumatori, “le ‘virtuose banche italiane’, dopo aver ricevuto 268 miliardi di prestiti triennali Bce al tasso dell’’1%, non possono continuare a taglieggiare famiglie ed imprese, col combinato disposto stretta creditizia, tassi più elevati” ma devono aiutare l’Italia a uscire dalla crisi economica. Le due associazioni chiedono al Governo di “istituire un fondo di garanzia per impedire che le famiglie che non riescono più ad onorare rate salatissime nonostante il tasso di riferimento Bce sia al minimo storico, possano perdere la casa”.

 

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