In vista della manovra l’Adoc si manifesta preoccupata da un possibile nuovo aumento dell’Iva di 2 punti percentuale, arrivando così al 23%.

Con questa misura c’è il rischio di una contrazione dei consumi e speculazioni sui prezzi. “Pur comprendendo la necessità di intervenire sulla tassazione, il possibile aumento dell’Iva al 23% rischia di contrarre ancora di più i consumi e lascerebbe la porta aperta a eventuali speculazioni con un aumento dei prezzi ben maggiore di quello previsto – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – per questo chiediamo che vengano ripristinati i Comitati Euro presso le Prefetture, affinché vigilino sull’andamento dei prezzi, prevedendo anche la presenza di un rappresentante dei consumatori oltreché degli enti locali e delle forze dell’ordine. Inoltre chiediamo l’esclusione del settore carburanti dall’aumento della tassazione. Un eventuale aumento dei costi potrebbe causare serie conseguenze economiche, sia dirette sui prezzi alla pompa sia indirette su tutti i beni derivati, come gli alimentari, che vengono trasportati su gomma. In merito al possibile ritorno dell’Ici, chiediamo che vengano esonerati dal pagamento sia gli intestatari del mutuo per la prima casa che i pensionati, due delle categorie a maggiore rischio”. L’Adoc definisce poi vergognosa la possibilità dell’abbassamento della quota per il pagamento in contanti a 500 euro. “Fissare la soglia per l’uso del contante a 500 euro è vergognoso – continua Pileri - colpisce le persone costrette a usare sistemi di pagamento con commissione come bonifici e carte di credito. Per questo motivo chiediamo l’eliminazione di tutti i costi di commissione per i bonifici e i costi annui delle carte di credito. Inoltre, chiediamo le carte revolving rientrino nella disciplina del tasso d’usura, è una vergogna chiedere degli interessi superiori a questo tasso.”