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PRIVACY: ADOC, NO A PUBBLICAZIONE ONLINE REDDITI, CONTRARIO IL 70% DEGLI ITALIANI PDF Stampa E-mail
lunedì 05 settembre 2011

privacy_ania.pngIn base agli emendamenti alla manovra i Comuni potranno pubblicare sui loro siti i ''dati relativi alle dichiarazioni'' dei redditi dei contribuenti. Per Adoc si configura una grave violazione della privacy, il 70% degli italiani è contrario alla pubblicazione del reddito online.

 “Rendere visibili online i redditi dei cittadini è una grave violazione della privacy – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – siamo assolutamente contrari a tale “forma” di lotta all’evasione fiscale che, al contrario, va combattuta portando in detrazione più del 20% delle parcelle dei professionisti, rendendo obbligatorio lo scontrino fiscale anche per chi aderisce agli studi di settore e per i tassisti. Oltre il 70% degli italiani è contrario alla pubblicazione in rete della dichiarazione dei redditi, come ampiamente dimostrato tre anni fa in occasione della pubblicazione dei redditi da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ci appelliamo al Garante per la protezione dei dati personali affinché si adoperi per bloccare la diffusione dei redditi degli italiani. Se così non fosse non escludiamo la possibilità di intentare un’azione collettiva a risarcimento dei danni subiti da contribuenti. In altri Paesi la situazione è assai diversa. Le denunce dei redditi sono strettamente private negli Stati Unti e non sono mai rese pubbliche dall'IRS, il fisco americano, così come in Gran Bretagna nessuno può accedere a file privati senza avere una liberatoria. Anche in Germania non è possibile rendere pubbliche le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti a causa delle rigorose regole sulla privacy. In Irlanda, invece, sono online solo i redditi degli evasori fiscali accertati

 

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