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CONSUMI: ADOC, PER UNO SPRITZ SI SPENDE IL 9% IN PIU’ DELLO SCORSO ANNO, IL 40% IN PIU’ RISPETTO A 5 PDF Stampa E-mail
martedì 23 agosto 2011

alcol.pngUno spritz, il drink sinonimo di aperitivo, costa il 9% in più dello scorso, il 40% in più rispetto a cinque anni fa. Questi i risultati di un’indagine dell’Adoc, che mette i guardia i consumatori su possibili truffe dovute all’utilizzo di prodotti non di marca.

“Lo spritz costa oggi in media 3,50 euro, il 9,3% in più rispetto allo scorso anno, il 40% in più rispetto a cinque anni fa – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – popolare nell’Est Italia si è ormai diffuso su tutto il territorio, con prezzi che oscillano da un minimo di 1,50 euro fino a punte massime di 8 euro riscontrate a Milano. Considerando che in media si consumano circa 1 milione di spritz, il volume d’affari è pari a circa 35 milioni di euro giornalieri, una cifra importante che va a sottolineare la diffusione di una moda, quella dell’aperitivo, che ormai sta diventando parte della cultura alimentare italiana.” L’Adoc mette in guardia i consumatori da possibili truffe a loro danno causate dall’utilizzo di prodotti non di marca. “Lo spritz è composto al 40% da vino bianco secco, al 30% da acqua (tonica, minerale gassata o seltz) e al 30% da altre bevande alcoliche, quali Aperol, Campari o Bitter – prosegue Pileri – purtroppo ci è stato segnalato che alcuni locali utilizzano surrogati di questi ultimi, facendo diventare lo spritz una bevanda-truffa a danno dei consumatori, che pagano cifre elevate per un drink non di qualità e non realizzato secondo la ricetta tradizionale. La composizione dello spritz deve essere indicata nel menu e nel listino esposto, altrimenti la si può considerare una vera e propria truffa. L’Adoc, in tal senso, è pronta a raccogliere ogni segnalazione e a denunciare i locali che contravvengono a tale indicazione”.

 

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