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SALDI ESTIVI: ADOC, E’ VERO FLOP, AL SUD CALO ACQUIRENTI DEL 12%, VENDITE COMPLESSIVE IN RIBASSO DEL PDF Stampa E-mail
lunedì 22 agosto 2011

saldinvernali.jpgL’Adoc ha tracciato un primo consuntivo dei saldi estivi, finora sono stati un vero e proprio flop. Al Sud la percentuale di acquirenti è scesa del 12% rispetto al 2010, le vendite hanno registrato un calo medio del 10%, il 23% dei consumatori ha speso massimo 50 euro.

“Dopo il primo week end, che come ogni anno segna un buon afflusso di consumatori, che comunque quest'anno è stato meno dello scorso anno, i saldi di quest’estate si stanno rivelando un flop, solo la metà dei consumatori ha fatto un acquisto, le vendite complessive sono calate in media del 10% rispetto allo scorso anno - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – mentre la spesa si è ridotta in media del 20%. La contrazione della spesa è diretta conseguenza della crisi economica in corso, le famiglie tagliano i propri consumi soprattutto sui beni secondari, quali abbigliamento e calzature. Il 23% dei consumatori non ha superato i 50 euro di spesa, il 19% ha messo a disposizione un budget di 100 euro e solo il 10% ha speso più di 100 euro. Al Nord la percentuale di consumatori che ha acquistato a saldo è diminuita del 5% rispetto al 2010, al Sud addirittura del 12%. Per quanto riguarda i prodotti, in crescita solo l’abbigliamento di alta qualità, in rialzo del 2%, mentre le calzature, che segnano un -12%, l’abbigliamento sportivo (-9%) e quello di media/bassa qualità (-19%) hanno registrato gravi cali. Quest’ultimo paga la concorrenza di outlet e centri commerciali, capaci di offrire tutto l’anno vendite a stock a prezzi contenuti, e dei negozi online, dove gli sconti arrivano fino al 70% e sono presenti ogni stagione, con la possibilità di cambiare i prodotti senza spese aggiuntive. Un’opportunità di risparmio e un nuovo modo di acquistare che si sta consolidando sempre di più tra gli internauti italiani. Nella fascia d’età dai 18 ai 40 anni stiamo infatti registrando un boom degli acquisti di capi d’abbigliamento online, uno su tre comprerà sul web. L’unica nota positiva dei saldi è il loro avvio unificato, ma è necessaria una completa liberalizzazione della stagione dei saldi, senza questo ostracismo probabilmente gli incassi potrebbero essere superiori a quanto effettivamente realizzato.”Andamento Saldi Estivi 2011 per macro aree Area % consumatori acquirenti Diff.% 2010 Nord 56% -5% Centro 51% -8% Sud e Isole 44% -12%Per categoria Tipologia % prodotti acquistati Diff.% 2010 Abbigliamento alta qualità 7% +2% Abbigliamento media/bassa qualità 31% -19% Abbigliamento sportivo 19% -10% Calzature 21% -12%Spesa consumatori Acquisti % consumatori Spesa entro 50 euro 23% Spesa entro 100 euro 19% Spesa oltre 100 euro 10% Nessun acquisto 48%DECALOGO SALDI 1) Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Ma la grande novità è che non c’è più bisogno, come stabilito dall’art. 1495 del cod. civ., di denunziare “i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta”. Il D.lgs n. 24/2002 ha stabilito, infatti, che il consumatore deve denunciare “al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto”. 2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. E' improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori. 3) Girate. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. 4) Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. 5) Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto. 6) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto. 7) Negozi e vetrine. Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98). Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla "nuova". Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. 8) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati. 9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito (o bancomat), il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. 10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi all’Adoc oppure all’Ufficio Comunale per il commercio o ai Vigili Urbani. 
 

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