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CONSUMI. Istat, ad aprile vendite al dettaglio a più 2,5%. Consumatori scettici PDF Stampa E-mail
martedì 28 giugno 2011

consumi_luglio.jpgDopo il crollo di marzo, segni positivi per le vendite al dettaglio. Secondo quanto rileva l'Istat, infatti, ad aprile l'indice delle vendite al dettaglio è aumentato del 2,5% rispetto allo stesso mese del 2010 e dello 0,4% rispetto a marzo 2011.

Nel confronto con il mese di marzo, le vendite di prodotti alimentari aumentano dello 0,8% e quelle di prodotti non alimentari dello 0,2%. Sull'anno, invece, le vendite di prodotti alimentari aumentano, in termini tendenziali, del 4,7% e quelle di prodotti non alimentari dell'1,5%. Per quanto riguarda le vendite di prodotti non alimentari, ad aprile i gruppi che registrano aumenti più consistenti su base annuale sono Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (+5,7%) e Giochi, giocattoli, sport e campeggio (+4,2%). I gruppi che registrano le diminuzioni più marcate sono invece Supporti magnetici, strumenti musicali (-2,1%) ed Elettrodomestici, radio, tv e registratori (-1,3%).Per Federconsumatori e Adusbef, si tratta di dati "incomprensibili e irreali". Commentano i presidenti Rosario Trefiletti e Elio Lannutti: "Probabilmente avranno anche loro iniziato a raccogliere i dati tra i ricchi possidenti di Antigua! Non c'è altra spiegazione per andamenti simili". Le due associazioni ricordano l'andamento negativo dei consumi, degli alimentari, del mercato dell'automobile e citano dati dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori per il quale "non c'è affatto da rallegrarsi sul fronte dell'andamento dei consumi, che quest'anno registrerà un'ulteriore caduta stimata nell'1,5%. Forse i dati diffusi dall'Istat sulle vendite riguardano il valore, dal momento che l'unica cosa ad aumentare senza alcun controllo sono i prezzi. In maniera del tutto ingiustificata per di più. È ora di tornare alla realtà e muoversi in direzione di una svolta decisiva a questa situazione". La richiesta: una ripresa dei consumi e del potere d'acquisto delle famiglie attraverso misure di sostegno alle famiglie a reddito fisso.

Sui dati resi noti dall'Istat interviene anche il Codacons, per il quale l'andamento non negativo "è determinato dall'inflazione, dato che i valori resi noti oggi incorporano sia la dinamica delle quantità che dei prezzi. Nel mese di aprile, infatti, l'inflazione aveva spiccato il volo, registrando un aumento dello 0,5% rispetto a marzo 2011 e del 2,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Per quanto riguarda gli alimentari - prosegue l'associazione - ad aprile la Pasqua ha consentito di sostenere il settore, da tempo in caduta libera. In ogni caso i dati di oggi contrastano con l'Icc in quantità della Confcommercio, secondo la quale gli italiani ad aprile 2011 avevano mangiato lo 0,9% in meno rispetto ad aprile 2010. Bisognerà, insomma, attendere i prossimi mesi per verificare se si tratta di una positiva inversione di tendenza o di un dato occasionale".

 

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