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PRIVACY: ADOC, VIA LIBERA A PUBBLICITA’ POSTALE E’ REGALO ALLE AZIENDE E DANNO PER CONSUMATORI PDF Stampa E-mail
lunedì 16 maggio 2011
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Col decreto sviluppo è stato dato ilvia libera agli invii di pubblicità tramite posta da parte delle aziende,utilizzando gli elenchi telefonici come indirizzari. 

Per Adoc è una grave violazione dellaprivacy e una beffa per i consumatori, che per evitare di essere sommersi dallapubblicità cartacea dovranno opporsi iscrivendosi al registroanti-telemarketing. “E’ stato realizzato un nuovo regalo alle aziende, chepotranno letteralmente sommergere di carta i consumatori, la cui privacy verràgravemente violata – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – ancora unabeffa per i cittadini, che per evitare l’intasamento della cassetta postaledovranno iscriversi al registro anti-telemarketing come per le chiamateindesiderate. Un registro che riteniamo al limite dell’inutilità. Ognicomunicazione commerciale indesiderata avrebbe dovuto essere vietata versotutti i cittadini a meno che non si sceglieva di essere inseriti nell’elencodelle persone chiamabili. Il registro, al contrario, ha ribaltato questoprincipio, autorizzando le chiamate indesiderate e l’invio di comunicazionipubblicitarie verso tutti, tranne coloro che si iscrivono al registro. Inoltre,in caso di violazione delle regole da parte delle società sull’utente gravaanche l’onere di segnalare la violazione al Garante della privacy, che potràsolo applicare una multa alla società colpevole, senza prevedere unrisarcimento al consumatore che è stato ingiustamente e illegalmentedisturbato. Le sanzioni previste non costituiscono un deterrente forte,andrebbe invece prevista la chiusura della società dopo un certo numero disegnalazioni ricevute. Infine, va rilevato un grave problema di organizzazione,dato che l’iscrizione al registro non è applicabile ai numeri inseriti neglielenchi privati, ad esempio i numeri ceduti a terzi al momento della firma diun contratto. La situazione per l’utente è complicata, perché la societàchiamante può solo dichiarare se il numero era sull’elenco pubblico o meno, eil consumatore non può sapere da quale elenco è stato preso il numero. Perquesto chiediamo che venga rivista la norma sulla privacy, prevedendo lapossibilità di firmare contratti senza essere obbligati a fornire il proprionumero.” Con il via libera alla pubblicità postale per Adoc potrebbe essercianche un aumento dei costi per i cittadini. “L’invio di massa di materialepubblicitario potrebbe provocare un rallentamento nella gestione del serviziopostale “ordinario”, provocando un aumento dei costi a carico dei cittadini –continua Pileri – inoltre, dal punto di vista ambientale, potremmo assistere aduno spreco dannoso e inaccettabile, sia per quanto riguarda la quantità delmateriale inviato sia per il suo smaltimento”.

 

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