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Televoto, Antitrust apre istruttorie su Rai e Rti. Adoc: vittoria per i consumatori PDF Stampa E-mail
lunedì 25 ottobre 2010
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La questione del televoto pocotrasparente perché aperto anchealle utenze business è ora al centro di due distinte istruttorie chel'Antitrust ha aperto nei confronti di Rai e di Rti. L'Autorità aveva giàtentato la via della moral suasion chiedendo alle aziende di introdurre'filtri' in grado di escludere le utenze business dal meccanismo del televoto,eliminando così a monte il rischio di chiamate 'di massa' da parte dicall-center appositamente organizzati. Le aziende non hanno mostratoatteggiamenti collaborativi e adesso sarà l'Antitrust a verificare se ilsistema delle telefonate presenti anomalie che costituiscono pratichecommerciali scorrette.

Secondo l'Autorità,infatti, l'attuale meccanismo permette ad operatori specializzati del settore di effettuare un numero rilevantedi telefonate per esprimere preferenze già predeterminate, rendendo quindi vanele preferenze espresse dai singoli telespettatori che spendono soldi pertelefonare. In questo modo il meccanismo di voto risulta alterato poiché lepreferenze non riflettono le reali simpatie del pubblico ma sono espressione diaccordi di acquisto di interi pacchetti di televoto.

Ledue istruttorie sono state avviate anche nei confronti di Telecom, in quanto societàoperante nella fornitura di servizi di telefonia fissa e internet in Italia edi Polymedia e Neo Network, in quanto società specializzate nella progettazionee nello sviluppo di prodotti per la realizzazione di televisione interattiva,che operano rispettivamente con Rti e Rai.

Per Adoc,che da anni denuncia il vuoto di legislazione e le irregolarità del sistema che, adesso come adesso,serve solo a spillare i soldi ai telespettatori, questa è una vittoria deiconsumatori. L'Adoc aveva già presentato un esposto alla Polizia Postale inmerito alla trasmissione Amici. "Crediamo che l'utilizzo dei call center equindi del televoto di massa da parte di gruppi organizzati, o anche di casediscografiche per promuovere un concorrente, falsifichi il risultato finale,danneggiando gravemente i singoli utenti. Ricordiamo - dichiara Carlo Pileri,Presidente dell'Adoc - che il televoto in Italia ha un giro d'affari che oscillatra i 15 e i 30 milioni di euro, durante un reality possono arrivare anche15mila voti al minuto, la media di voti ricevuti è di circa 100mila sms per iprogrammi più in vista, con punte anche di 2 milioni di voti durante le puntateconclusive".

L'Adocha raccolto numerose testimonianze e segnalazioni sulle incongruenze e la mancanza di trasparenza deltelevoto: ci sono ragazzi che hanno speso anche oltre 230 euro per puntata,lamentandosi in più occasioni del mancato invio del voto e dell'occultamentodei risultati finali dell'esito di una sfida, senza la certezza che ilconteggio dei voti pervenuti in trasmissione sia stato correttamente assegnato.

"Moltiguadagnano in questo business - denuncia Pileri - glioperatori telefonici, che prendono la parte più consistente, tra il 40 e il50%; i produttori del programma; i titolari del format; le reti tv e infine lesocietà esterne che gestiscono il televoto. A perderci sono solo itelespettatori, ai cui non viene fornita una adeguata informazione ed una correttapubblicità."

L'Adocchiede all'Antitrust di prevedere la possibilità di comminare severe multe, proporzionate al fatturato dei programmi,alle reti in caso di irregolarità sul televoto. L'Associazione chiede, infine,l'adozione di una nuova e più trasparente regolamentazione del sistematelevoto, con limiti di spesa per evitare possibili e inconsapevolisovraindebitamenti da parte dei consumatori, un limite ai voti esprimibili persessione e dalla stessa utenza e il divieto di televoto di massa da parte digruppi organizzati, un sistema di verifica omogeneo e in tempo reale, gestitoin collaborazione con le Associazioni dei consumatori. Si può prevedere anchel'obbligo dell'indicazione del numero totale di televoti espressi alla fine diogni sessione, e non solo la percentuale come avviene ora e la subordinazionedel televoto all'adozione di regolamenti del gioco, del concorso, delreality-show, del programma in genere, che sia unico e invariabile per tutta ladurata della programmazione e sia depositato presso un'autorità di garanzia.

"Questo- conclude il Presidente dell'Adoc - renderebbe più trasparente e democratico lo stessosistema del televoto, visto che le trasmissioni in cui viene utilizzato sonospesso opache nel regolamento al riguardo. Ad ogni modo, l'Adoc è disponibile acollaborare con l'Autorità nella stesura del regolamento, continuando asegnalare come sempre ogni eventuale irregolarità."

 

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