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Liste di attesa, ecco il piano per ridurle PDF Stampa E-mail
mercoledì 20 ottobre 2010

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Il problema dei lunghi tempidi attesa per le principali prestazioni di diagnostica e per alcune prestazionichirurgiche è presente nei sistemi sanitari della gran parte dei paesioccidentali, con rarissime eccezioni. E’ tra le criticità alle quali i cittadiniprestano la maggiore attenzione. L'abbattimento di tali tempi è uno degliobiettivi prioritari del SSN, per il raggiungimento del quale sono impegnatitutti i livelli istituzionali.
La problematica dei tempi e delle liste di attesa è stata ripresa dal Ministrodella Salute Livia Turco nella sua audizione al Parlamento del
23 gennaio 2007,di cui si riporta di seguito uno dei punti salienti.

"Comeè noto all’origine del problema viene riconosciuta una molteplicità di cause,tra le quali:

 

  • la insufficienza della capacità di produzione di prestazioni delle strutture sanitarie rispetto al bacino di utenza;
  • la produttività inadeguata delle stesse strutture a causa di problemi organizzativi, numero di ore di operatività insufficiente, inadeguato o mancato coordinamento delle attività di prenotazione, ecc.);
  • ricorso eccessivo e inappropriato alle prescrizioni;
  • disomogeneità della capacità di attrazione dei cittadini da parte delle strutture erogatrici, in relazione alla diversa qualità delle prestazioni garantite e dei professionisti impegnati, che determina eccesso di richieste per alcune strutture e marcata sottoutilizzazione di altre,


solo per citare alcuni degli elementi comunemente riconosciuti tra quelli dimagio rilievo. Problematiche di questo genere sono comuni, come già detto, allagran parte dei sistemi sanitari pubblici dei paesi occidentali.
Il problema è stato oggetto di attenzione da parte del legislatore attraversouna serie di norme, già a partire dalla fine degli anni ’90. L’ultimo interventoin ordine di tempo risale alla scorsa legislatura, ed in particolare all’Intesatra Stato e Regioni del 28 marzo 2006, quando è stato adottato, in attuazionedell’articolo 1, comma 280, della Legge 23 dicembre 2005, n. 266, il Piano nazionaledi contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008.
Il nuovo Governo ha ritenuto responsabilmente di dare corso all’intesariservandosi di verificarne la fattibilità insieme alle Regioni.
Dopo diverse analisi congiunte si è pervenuti ad una diversa articolazione delPiano prevedendo, in alternativa alla definizione di una lista di prestazionisanitarie per le quali adottare tempi massimi di attesa, la individuazione di“pacchetti di prestazioni” relativi a precisi e completi percorsidiagnostico-terapeutici-assistenziali a partire dalle patologie tumorali ecardiovascolari.
Ciò al fine di garantire al cittadini tempi di attesa certi non per una singolaprestazione ma per l’intero percorso diagnostico terapeutico relativo alla suapatologia. Al riguardo si ritiene necessaria l’adozione su tutto il territorionazionale dei Centri Unici di Prenotazione (CUP).
In proposito le Regioni si sono impegnate a presentare al Ministero dellaSalute appositi Piani regionali di attuazione entro il 31 gennaio 2007, cui farannoseguito, entro il prossimo 28 febbraio, i piani aziendali locali".

Il Ministero della Salute ha inoltre elaborato documenti di approfondimento sultema della gestione e riduzione delle liste di attesa, tra cui:

 

  • la Relazione finale della Commissione di studio sulla gestione dei tempi di attesa, istituita presso la Direzione Generale della programmazione sanitaria, dei livelli essenziali di assitenza e dei principi etici di sistema del Ministero della Salute.
il Rapporto conclusivo sulla Rilevazione nazionale degli interventiattuati in tema di liste e tempi di attesa dalla ASL e Aziende Ospedaliere, cherappresenta una prima fotografia delle iniziative attivate in tema di liste diattesa con riferimento all'anno 2002.
 

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