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STIUDENTI UNIVERSITARI: IL 20% HA UN CONTRATTO DI AFFITTO IRREGOLARE PDF Stampa E-mail
venerdì 08 ottobre 2010
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Durante i mesi di giugno e lugliocome ADOC abbiamosvolto un’indagine sulla condizione abitativa degli studenti universitaridell’Ateneo di Trento. L’indagine è nata in seguito ad alcune segnalazionidi nostri associati che si rivolgevano a noi per lamentare la difficilesituazione in cui si trovavano gli studenti fuori sede, in cerca di unasistemazione; pertanto l’obiettivo della ricerca è stato verificare se sitrattasse di situazioni sporadiche o di una condizione diffusa

 

                                                                                      

 

 

La ricerca è stata effettuataattraverso la somministrazione diquestionari anonimi, in collaborazione con l’Opera Universitaria diTrento, la quale ha provveduto ad inoltrare, tramite e- mail, a tutti glistudenti iscritti all’ateneo, l’invito alla compilazione del form (allegati1 ) che si trovava sul nostro sito internet. I dati così raccolti sonostati poi elaborati dal nostro webmaster MassimoPlotegher.

            Ledomande avevano come oggetto principalmente la tipologia di locatariodell’alloggio (privato, convitti o opera universitaria), il tipo disistemazione ( in coabitazione o meno) e il grado di soddisfazione quanto aidiversi servizi presenti nella zona (trasporti, cultura, ristorazione, sport etempo libero).

            Seppurall’interno di un quadro di discreta soddisfazione dalle risposte pervenuteci (pari a 2670), emergono alcuni dati che, a nostro dire, meritano attenzione esembrano confermare le segnalazioni dalle quali è nato il progetto di ricerca.

 

Circa l’ 80% degli studenti alloggia presso privati e solo il 20% presso strutture convenzionate (Opera Universitaria o Convitti), l’82%condivide l’appartamento e il 64% lastanza. (allegati 2-3-4)

Nota dolente risulta essere lapercentuale di studenti che segnalano l’irregolarità della loro situazionecontrattuale, pari a circa il 20%.(allegati 5) Pur consapevoli chela percentuale del sommerso in altre città è decisamente superiore a quellatrentina, (Roma con il 70%, fonteCodici), riteniamo che il dato relativo alla diffusione di stati diirregolarità debba essere tenuto in considerazione.

Per quanto riguarda l’offerta diservizi presente nella zona di alloggio l’80%si è detto soddisfatto dei trasporti, come pure, con una lieve flessione, (rispettivamente 67%, 66%, 61%) della cultura, della ristorazione e dello sport /tempo libero. (allegati 6)

La maggior parte delle rispostesono giunte da studenti che frequentano la facoltà di ingegneria in primis ( 22%) e a seguire scienze egiurisprudenza (con il16% l’una ). (allegati 7)

Ultimo dato significativo a nostroavviso è il costo medio mensile sopportato dalla maggior parte degli studenti (63%) che è compreso nella fascia trai 200 e i 400 euro.

 

            Oltreche per la compilazione del questionario molti studenti ci hanno contattato persegnalare un aspetto negativo per loro molto importante, non preso inconsiderazione nella nostra indagine, ovvero le precarie condizioni igienico-sanitarie, di sicurezza e sovraffollamento in cui sono costretti a vivere moltistudenti universitari, per contenere il costo dell’alloggio.

            Inconclusione possiamo dare una valutazione mediamente positiva della situazioneabitativa degli studenti universitari fuori sede iscritti all’Ateneo di Trentoanche in considerazione del recente aumento dell’offerta sia da parte distrutture pubbliche come l’Opera Universitaria, la quale solo negli ultimi anniha ampliato il numero di posti disponibili di circa il 50 % (800 posti lettosolo negli ultimi due anni, su un totale di 1500, la cui maggioranza è riservataagli studenti aventi i requisiti stabiliti dal bando), che da parte di convittiprivati (nel totale circa 700 posti), che mettono a disposizione strutturemoderne e confortevoli. Purtroppo, quanto è stato fatto non può soddisfare lerichieste di un numero sempre maggiore di studenti fuori sede ( l’anno scorsoerano circa 6000) che scelgono di frequentare le facoltà di Trento per la loroeccellenza. Una buona fetta di studenti ( circa 4000) dunque è costretta arivolgersi al mercato privato per poter trovare una sistemazione, mercato dovespesso i proprietari approfittano della situazione di necessità degli studentiper stipulare contratti ( quando esistenti) a condizioni piuttosto squilibrate.

La situazione sembra dunque inmiglioramento, ma riteniamo che qualcosa si possa ancora migliorare, sia intermini di aumento dell’offerta abitativa convenzionata, peraltro in continuaespansione, sia in termini di controlli circa la regolarità del mercato privatoe delle condizioni igienico- sanitarie, di sicurezza e sovraffollamento deglialloggi.

            Perquanto riguarda l’offerta dei servizi riteniamo che alcune percentuali diuniversitari insoddisfatti (ristorazione 31%,trasporti 18%) frequentino leFacoltà di Ingegneria e Scienze, site in Povo e Mesiano, zone poco servite daimezzi pubblici (sia verso la facoltà che in direzione centro) e chehanno a disposizione un servizio mensa ridotto. Chiaramente situazione simileriguarda gli studenti che alloggiano in zone periferiche della città.

E’ diquesti giorni l’introduzione di una linea sperimentale che collega Povo conTrento Nord passando per la Facoltà di Ingegneria, novità che certamenterappresenta un segnale molto positivo e che speriamo possa ridurre i disagilamentati legati ai trasporti.

 

 

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