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Niente class action contro Intesa Sanpaolo a Torino. PDF Stampa E-mail
lunedì 07 giugno 2010
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Il Tribunale ha dichiarato inammissibile l'azione legale collettiva contro lecommissioni di massimo scoperto nei conti correnti.

 

Laprocura di Torino, chiamata a pronunciarsi sulla questione, si era dettafavorevole alla class action proposta da Codacons, ma il Tribunale ha datoparere contrario. Il provvedimento,scritto dal presidente del tribunale Luciano Panzani, ha ritenuto però, dopoun'analisi delle condizioni del suo conto e dei relativi accordi con IntesaSanPaolo, che il presidente del Codacons non avesse subìto alcun danno e chequindi l'azione dovesse essere respinta per carenza di interesse.
L'ordinanza si è soffermata su una serie dipassaggi cruciali per una prima valutazione da parte dell'autorità giudiziariadi uno strumento del tutto inedito per la nostra legislazione a tutela dei consumatori.Il provvedimento, infatti, sottolinea innanzitutto come della legittimazione adagire non sia più, come previsto invece in una prima versione della classaction mai entrata in vigore, titolare un ente o un'associazione. A muoversiinvece, in coerenza con il sistema dell'opt in, dovrà essere il singoloconsumatore o utente, a patto che la sua posizione soggettiva sia omogenearispetto a quella degli altri componenti della classe. Il singolo può poi, comeavvenuto nel caso esaminato con il Codacons, dare mandato a un'associazionesecondo il meccanismo della rappresentanza processuale.

 

L’azione era stata avviata in quanto siriteneva che Intesa Sanpaolo avesseapplicato scorrettamente commissioni che vanno a sostituire la ex commissionedi massimo scoperto.

"Intesa Sanpaolo si è salvata in corner - ha dichiarato CarloRienzi - e il Tribunale di Torino non ha voluto prendersi la gatta da pelare didare un giudizio nel merito sulla grave nullità delle nuove clausole, inseritedalle banche in frode alla legge che ha eliminato nel 2009 la commissione dimassimo scoperto. Valuteremo se proporre reclamo alla Corte di Appello -prosegue Rienzi - o intentare una nuova class action di altri correntisti cheabbiano i requisiti che il Tribunale ha richiesto. I risarcimenti per icorrentisti della banca, quindi, sono soltanto rinviati nel tempo".

La nuova legge alla prima prova pratica (cioèla decisione di inammissibilità del tribunale di Torino sulla questione dellecommissioni di massimo scoperto) si è subito rivelata un'arma spuntata e unostrumento beffardo per tutelare gli interessi economici dei consumatori, vistoche la sua applicazione è stata volutamente limitata e resa difficile al puntoche per i proponenti l'inammissibilità dell'azione è quasi inevitabile, con ilrischio di dover, in questi casi, risarcire addirittura la controparte impresaper il fastidio procuratole. 

 

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